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Detersivi alla spina, in Italia “un completo fallimento”

NAPOLI. A dieci anni dall’introduzione in Italia dei detersivi alla spina, si può parlare di un flop per questo tipo di prodotto. Nonostante i detersivi sfusi vengano sostenuti dagli ambientalisti come uno strumento per ridurre l’inquinamento da plastica, il pubblico italiano non li ha mai graditi e la grande distribuzione li ha ormai abbandonati (o non li ha mai adottati). È quanto emerge da un’inchiesta dell’Ansa tra le catene di supermarket.

L’inchiesta

“Il pubblico non ha gradito – commenta Biagio Calcavecchia, direttore qualità del gruppo Eccor-Natura Sì, catena di supermercati del biologico – Non vedo le file davanti ai distributori, non c’è sensibilità”. Dieci anni fa “ci fu una buona risposta da parte dei consumatori nella fase iniziale – racconta Marco Savino, responsabile acquisti della Coop – Poi la crescita si è fermata ed è cominciato un calo. Il nostro fornitore principale l’anno scorso è fallito…”.

“Nei supermercati Simply il test di distributori di detersivo non è più attivo – spiega l’ufficio stampa della catena, controllata da Auchan – L’offerta ecoattenta si è evoluta con l’inserimento di una gamma di ecodetergenti vegetali e di prodotti a marchio proprio con packaging innovativi a basso impatto ambientale”.

L’unica catena specializzata in prodotti alla spina è rimasta la torinese Negozio Leggero, con negozi in Piemonte, Lombardia, Roma e Palermo. “Altri paesi sostengono lo sfuso – commenta Cinzia Vaccaneo, presidente della società Rinova che gestisce il marchio – Noi non vogliamo imposizioni e aiuti pubblici. Ma politiche più sensibili dal punto di vista ambientale darebbero risultati diversi”.

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