Politica

Di Battista all’attacco: “Salvini al Colle sembrava Dudù”

NAPOLI. Non le manda a dire Alessandro Di Battista. L’ex deputato del Movimento 5 Stelle, intervenuto oggi pomeriggio al Festival del giornalismo a Perugia, ha parlato in maniera abbastanza esaustiva delle consultazioni e delle trattative ancora in corso per la formazione del governo.

Festival del giornalismo, l’intervento di Di Battista

“Salvini al Colle sembrava Dudù”, è la frase che farà più discutere. Così Alessandro Di Battista ha descritto il comportamento del leader leghista che ieri sera, in conferenza stampa, è stato suo malgrado coprotagonista di quello che è stato definito il “Berlusconi show”.

“Berlusconi parlava e lui muoveva la bocca”, dice l’ex deputato 5 stelle e una delle voci più ascoltate dentro il Movimento. “Tutto questo segnala qualcosa che non va in questo Paese. Mi auguro che questo Paese possa liberarsi del berlusconismo. Spero che Salvini abbia il coraggio di staccarsi da Berlusconi, ma forse non può farlo. Forse ci sono cose che non sappiamo. Si parla di fideiussioni, di quattrini dati alla Lega…”.

Di Battista su Berlusconi e Forza Italia

“Questi di Forza Italia dicono ‘riconoscete Berlusconi”, ribadisce Di Battista. “Mi date una foto segnaletica e io forse lo riconosco, perché è un condannato incandidabile e ineleggibile“.

“Per me non va bene Berlusconi e non va bene Forza Italia. Forza Italia è l’emblema del berlusconismo che va oltre Berlusconi. Lui è ineleggibile, incandidabile, condannato per frode fiscale, finanziatore di quelli che hanno fatto saltare in aria Falcone e Borsellino. Berlusconi ha contaminato la finanza, la politica, lo sport. Questo popolo si deve svegliare. Mi auguro che possa liberarsi dal berlusconismo”.

“Renzi e Berlusconi sono la stessa cosa”

“Per me – aggiunge – Renzi e Berlusconi sono la stessa cosa“. Un governo con il Pd? “Io non saprei chi chiamare per capire la linea del Pd. Delrio? Franceschini? Martina? Boh”. L’ex parlamentare ha quindi ricordato di aver votato il Pd in passato. “Pensavo che fosse antitetico a Berlusconi, poi ho capito che mi sbagliavo”. Per quanto riguarda l’ipotesi del ritorno al voto, commenta: “E’ complicato ritornare al voto con questa legge elettorale. Poi che fai? Si ricomincia? Certo il M5s non teme il voto, ma mi auguro che si possa trovare una soluzione. Altrimenti quando si approvano le leggi di cui il Paese ha bisogno? Tra due anni? Il Paese non può permetterselo”.

Sull’ipotesi di un ritorno in campo dopo il ritiro replica: “È una scemenza totale. In un Paese in cui tanti politici sono bullonati alla sedia, appena si vede che una persona sceglie di non candidarsi si dice che lo fa per qualche oscura ragione. L’avevo detto già nel 2013 che volevo tornare alla mia vita, prima di conoscere Di Maio”. La ricandidatura? “Non la escludo ma non è prevista. Non l’ho ancora deciso”.

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