Politica

Sanità, Di Scala (Fi): “Sei mesi per una colonscopia”

NAPOLI. “Un anno fa De Luca ha stanziato ben 100 milioni di euro di fondi europei per interventi tecnologici e di intelligence per il contrasto alle patologie oncologiche. Oggi tra atti confusi, contraddittori e di difficile consultazione, l’unica traccia di ciò che è stato fatto riguarda solo consulenze, estere oltre che esterne, da 2500 euro l’una per soli sei giorni”. Lo denuncia la Presidente della Commissione Sburocratizzazione del Consiglio regionale della Campania, Maria Grazia di Scala (FI), rinviando alla Delibera di Giunta regionale 275 del 23 maggio 2017.

Le parole di Di Scala

Per l’esponente di Forza Italia “visto che questo fiume di danaro pubblico dovrà pur servire a qualcosa, sarebbe interessante capire a che punto siamo con le previste piattaforme tecnologiche per la ricerca collaborativa da 40 milioni di euro o con gli investimenti, anche questi per altri 40 milioni di euro, per il potenziamento del sistema regionale delle infrastrutture per la ricerca”. “Ce lo chiediamo – aggiunge – visto che ad un anno da tutto questo i cittadini della Campania sono ancora costretti ad aspettare almeno sei mesi per una colonscopia, come è emerso dall’ultima audizione tenuta la scorsa settimana sulle procedure di prenotazione dei malati oncologici, e che la Campania si distingue ancora per non avere un CUP regionale integrato che tenga conto delle urgenze e della localizzazione di prossimità ai pazienti delle strutture sanitarie specialistiche”.

“Nella prima seduta utile di Question Time – annuncia la consigliera di Forza Italia – presenterò una interrogazione ad hoc: magari sarà l’occasione capire e spiegare a chi quotidianamente combatte le patologie oncologiche, medici e pazienti, che cosa significa quanto riportato nell’allegato alla delibera 275 del maggio 2017 laddove si dice che bisognerà “favorire la riqualificazione del territorio e dell’immagine della Campania riducendo il rischio delle malattie oncologiche…””.  “Lo vorremmo sapere non solo perché è ostrogoto ma soprattutto perché costa ben 20 milioni di euro di pubblico denaro”, conclude la consigliera regionale di Forza Italia.

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