Disabili a Napoli, la denuncia di una madre: “A mia figlia vietato anche un bar”

Non pochi problemi per i disabili a Napoli. In particolar modo in questi giorni dove le temperature africane acuiscono le difficoltà per chi è costretto a vivere con disabilità . Come Lisa (nome di fantasia), 21enne ffetta da una grave patologia che la costringe a vivere su una sedia a rotelle.
Disabili a Napoli, la storia di Lisa
Per Lisa è impensabile anche pensare di andare al bar per prendere una bibita fresca insieme alla madre. Le barriere architettoniche infatti ostacolano Lisa e tane persone come lei. Anche negli uffici Asl di via Chiatamone, dove deve raggiungere ogni giorno il quarto piano per fare riabilitazione.
La situazione non è diversa nel centro o del cosiddetto salotto buono della città , dove la ragazza vive con la mamma. Proprio quest’ultima lo scorso 25 giugno ha deciso di presentare un esposto ai carabinieri della stazione Posillipo, per denunciare i gravi disagi che quotidianamente è costretta a subire sua figlia.
Il calvario di ogni giorno
Quotidianamente Lisa è costretta a vivere un vero e proprio calvario. Tra ascensori angusti, lunghe scalinate impossibili da percorrere, affannosa e vana ricerca di un posto auto riservato ai diversamente abili, laddove dovrebbero esserci per legge. La madre ha così deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine e denunciare la grave situazione.
La denuncia della madre
“Per la disabilità di mia figlia – spiega la donna nell’esposto – sono spesso costretta a rivolgermi agli uffici dell’Asl in via Chiatamone, in particolare al servizio di riabilitazione al quarto piano. Una struttura totalmente mancante di servizi per i disabili, tranne che per una salita che è antecedente all’ingresso principale. L’ascensore è piccolissimo e impossibilitato a contenere una sedia a rotelle; all’esterno mancano i posti riservati ai disabili per il parcheggio auto, un problema che esiste anche nella sede Asl di corso Vittorio Emanuele e di altre zone di Napoli.
La maggioranza degli esercizi pubblici – si legge nella denuncia della signora – non rispetta la normativa europea sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Più volte – aggiunge la mamma – ci siamo trovate in bar nella zona di via Cavallerizza, via Toledo e piazzetta Augusteo come in altri sparsi per la città , che hanno i servizi igienici accessibili attraverso rampe di scale che si inerpicano verso il sottosuolo”.