Cronaca

Donazione degli organi, il paradosso di una legge mai applicata

Donazione degli organi, siamo tutti donatori. Un appello tanto forte quanto denso di significato quello che arriva direttamente dall’ospedale Monaldi di Napoli. Storie di ansie e di sofferenza in attesa di un agognato trapianto che possa donare la vita a tante persone. Un grido disperato quello di Michele Romano un giovane ragazzo da 3 mesi in ospedale in attesa di “cuore” che possa donargli una nuova vita.

Donazione degli organi, l’appello di Michele

Il grido di Michele però, non è solo per un tornaconto personale (che sarebbe naturale in ogni caso), ma un appello al Governo ed in particolare al ministero della Salute per la dignità ed il diritto alla “vita” di tanti pazienti nella sua stessa condizione. Michele sta facendo girare una petizione per attuare il decreto legge 91. Non stiamo parlando di una legge recente, ma di ben 20 anni mai applicata.

La legge in materia

La Legge del 1° aprile 1999, n. 91 fa riferimento alle “Disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi e di tessuti” ed è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 15 aprile 1999. Quello che molti non sanno è che l’articolo 4 di questa legge definisce che tutti siamo donatori di organi salvo diniego. L’articolo 4, infatti, recita che “Entro i termini, nelle forme e nei modi stabiliti dalla presente legge e dal decreto del Ministro della sanità di cui all’articolo 5, comma 1, i cittadini sono tenuti a dichiarare la propria libera volontà in ordine alla donazione di organi e di tessuti del proprio corpo successivamente alla morte, e sono informati che la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione”.

Un principio importante e che potrebbe salvare tante vite, un testo perfetto con l’unico problema di non essere mai stato attuato. Il difetto di “forma” risiede attorno al concetto di “cittadini informati”, ovvero a come la notifica sarebbe dovuta avvenire a tutti i cittadini maggiorenni. L’articolo 5 sulle disposizioni recita “i termini, le forme e le modalità attraverso i quali le aziende unità sanitarie locali sono tenute a notificare ai propri assistiti, secondo le modalità stabilite dalla legge, la richiesta di dichiarare la propria libera volontà in ordine alla donazione di organi e di tessuti del proprio corpo successivamente alla morte, a scopo di trapianto, secondo modalità tali da garantire l’effettiva conoscenza della richiesta da parte di ciascun assistito”. Il problema appunto è che il ministero della Salute non ha mai emanato un decreto per regolamentare le modalità di notifica a tutti i cittadini maggiorenni.

La richiesta

Quello che Michele chiede è semplicemente che questo decreto venga finalmente emanato per aiutare tanti pazienti nelle sue condizioni (Ilaria, Nunzio, Gennaro, Tommaso e tanti altri sul punto di non ritorno) e per questo basterebbe una semplice risposta dal ministero della Salute. Questo l’appello di Michele: “La mia richiesta è una risposta del ministero della Sanità su questo importante e delicato tema! Intanto sono da tre mesi ricoverato al Monaldi in attesa di trapianto e come me ci sono parecchi pazienti che sono sul punto di non ritorno. Mi aspetto che L’ITALIA e IL MINISTERO DELLA SANITÀ ci risponda perché la patria è come una famiglia, ti tende la mano nel momento del bisogno e rimanere nel silenzio è un atto di vigliaccheria!!!”

Ci accodiamo all’appello di Michele e vi invitiamo a firmare e far girare la petizione che trovate al seguente link (CLICCA QUI). Ci auguriamo e siamo certi, insieme a Michele ed i pazienti nelle sue condizioni, in una risposta da parte del governo e del Ministro Giulia Grillo su questa “anomalia” che va avanti da troppi anni.

A cura di Mirko Matteoni

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio