Curiosità

Da dove deriva il termine “janara”?

NAPOLI. La lingua napoletana è un mondo a parte, un tratto identitario che poche città al mondo possiedono. All’interno di questo mondo è possibile trovare parole che nascondono in sé leggende e, di conseguenza, altre storie da scoprire.

È il caso, ad esempio, del termine “janara”. Molto legato alla realtà e alla tradizione beneventana, “janara” indica una delle tante specie di streghe che infestano la tradizione dell’Italia meridionale. Ma da dove deriva, di preciso, la parola “janara”?

Cosa significa “janara”

La “janara”, come precedentemente accennato, è una strega dei racconti che rientrano nella tradizione agreste e contadina del Sud Italia.

In particolare, la “janara” è una delle tante streghe di Benevento. L’etimologia del termine è incerta. Secondo alcuni studiosi potrebbe derivare da Dianara, ovvero “sacerdotessa di Diana”. La dea romana della Luna, quindi, avrebbe un evidente legame con questa specie di strega.

Altri studi accreditano la via che porta all’origine latina del termine: “januara”, infatti, deriverebbe da “ianua”, ossia “porta”. Non a caso, secondo la tradizione, era proprio davanti alla porta che si dovevano collocare le scope o un sacchetto di sale per evitare di essere attaccati dalla “janara”. Contando i fili della scopa o i granelli di sale, infatti, la strega avrebbe perso tempo fino al sorgere del sole, la cui luce – secondo la leggenda – era per lei fatale.

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