Cronaca

Drogarono e stuprarono una 22enne: ristoratore va a processo

Richiesto il giudizio immediato per Mario Pepe, il 56enne ristoratore di Meta di Sorrento in carcere dal 4 dicembre scorso, con l’accusa di aver narcotizzato una ragazza somministrandole la cosiddetta «droga da stupro» e di aver successivamente abusato di lei. Stesso discorso per Chiara Esposito, la 23enne sorrentina che, sempre secondo gli inquirenti, sarebbe stata complice di Pepe e che oggi è agli arresti domiciliari.

Ragazza drogata e stuprata in un locale di piano di Sorrento: il proprietario Mario Pepe va a processo

Una 22enne di Piano di Sorrento avrebbe cenato e sniffato cocaina nel ristorante del 56enne Mario Pepe insieme a quest’ultimo e a Chiara Esposito. In un secondo momento la ragazza avrebbe accusato un malore per poi svegliarsi nuda sul bancone del locale. Qualche settimana più tardi sarebbe stato un amico a rivelarle l’agghiacciante verità su quella cena: «Chiara ti ha venduto a Mario per 100 euro. Tu non volevi fare sesso con lui, così ti hanno sciolto il Ghb nel vino e sei stata violentata. In giro ci sono le foto, le ho viste».

Per ricostruire la dinamica del presunto stupro la Procura oplontina e la polizia di Sorrento hanno eseguito centinaia di intercettazioni telefoniche, sequestrato i cellulari sia di Pepe che della Esposito, ascoltato le dichiarazioni di numerosi habitué del ristorante e fatto analizzare da una tossicologa una ciocca di capelli della vittima.

Di qui l’evidenza della prova, presupposto della richiesta di giudizio immediato che il gip Emma Aufieri ha accolto. Ciò vuol dire che per i due indagati non sarà celebrata l’udienza preliminare, ma si aprirà direttamente il processo.

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