Politica

Due uomini uccisi a Miano: i fatti di camorra che vi si celano dietro

NAPOLI. Nuovi interessanti particolari sul duplice omicidio del 57enne Antonio Mele e del 53enne Biagio Palumbo, sparati ieri sera a Miano, in via Janfolla. Si è trattato di un agguato di camorra: entrambi con precedenti per racket, droga e camorra, i due erano legati a Carlo Lo Russo, un tempo capo clan della zona, due anni fa divenuto collaboratore di giustizia assieme ai fratelli Mario e Salvatore.

La faida di Miano

La fine dell’egemonia dei Lo Russo è senz’altro la causa scatenante del sangue versato nella zona nel corso di questi anni. Liberi da meno di un anno, Mele e Palumbo sono stati ammazzati presso la casa di Lino Angellotti detto Lino ‘o cecato, anch’egli scarcerato da pochi mesi. Un boss, che si sta contrapponendo a quanto è rimasto dei Nappello (questi sostenuti dai Licciardi), che puntano all’egemonia del quartiere. Avendo il predominio sulla Miano più alta, verso Capodimonte, i Nappello sono infatti il clan più temuto della zona che si avvicina a Secondigliano.

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