Cronaca

Duplice omicidio a Sant’Antimo: cosa sappiamo della morte di Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane

Un altro orrore scuote la comunità di Sant’Antimo, già colpita dalla morte di Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza in provincia di Milano dal compagno. Nella mattinata di giovedì 8 giugno Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane sono stati uccisi. Lui, 29enne operaio edile, era sposato e padre di due figli. La cognata, 24enne, era madre di due bambini.

Duplice omicidio a Sant’Antimo: cosa sappiamo della morte di Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane

Ad uccidere i due cognati è stato il 44enne Raffaele Caiazzo, convinto del fatto che Luigi e Maria, rispettivamente suoi genero e nuora, avessero una relazione sentimentale. Pensieri trasformatisi in ossessione e che hanno portato al duplice omicidio di via Diaz.

Caiazzo ha atteso che Luigi uscisse da casa per recarsi al lavoro: in quel momento lo ha freddato con quattro colpi di pistola. Poi si è rimesso in macchina per raggiungere l’abitazione della Pesacane, non lontano dal luogo del primo omicidio. Sapeva di trovarla da sola perché suo figlio era già uscito di casa. Ha bussato alla porta e ha svuotato contro di lei un altro caricatore dell’arma, il tutto mentre in una stanzetta poco distante dormivano i due figlioletti, di due e quattro anni.

La dinamica dell’omicidio

Alcuni vicini sono stati allarmati dai numerosi colpi di pistola esplosi e hanno allertato i carabinieri i quali, giunti sul posto, non hanno trovato l’assassino. Per due ore Caiazzo ha vagato e poi all’ora di pranzo si è costituito presentandosi alla stazione dei carabinieri di Gricignano d’Aversa.

La relazione clandestina

Caiazzo era devastato dalla vergogna per la relazione tra cognati della sua famiglia, anche se questo sospetto non trova alcun fondamento. Agli inquirenti ha spiegato di aver avuto problemi con la droga da quando aveva 12 anni. Ha ammesso di aver sparato al genero, dichiarando di avere la mente piena di ombre su ciò che ha fatto successivamente. Poi ha fornito quella che è quasi sicuramente la chiave di volta di tutto: “Ho avuto l’ennesima discussione con mio figlio. Io so che “quei due” avevano un rapporto, ma la mia famiglia non mi ha mai voluto dare ascolto – ha detto Caiazzo – Eppure io Luigi l’ho visto tre volte salire a casa di Maria… ma loro non mi ascoltavano: e ieri sera mio figlio mi ha minacciato: “Papà, se non la finisci con queste paranoie, se continui a insinuare queste falsità, allora io non ti faccio vedere più i nostri figli!”.

Redazione L'Occhio di Napoli

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