Politica

Ecomafie, il ministro Costa lancia il daspo ambientale

NAPOLI. “Credo nel daspo ambientale: chi inquina, a mio parere, è il caso che lasci il territorio, perché vuol dire che non ama quel luogo”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che è intervenuto alla presentazione del rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente.

Il ministro, inoltre, ha proposto una misura che ricorda quella già adottata nello sport dove i tifosi che si rendono colpevoli di atti violenti vengono allontanati dagli stadi.

Il daspo ambientale del ministro Costa

Il ministro Costa ha aggiunto che chi ha inquinato prima debba “pagare” per quello che ha fatto. “Se vogliamo salvare il nostro pianete dobbiamo incominciare da piccole cose”, ha concluso.

Ecomafie, il rapporto Legambiente 2018

Nel 2017 record di arresti per crimini contro l’ambiente e di inchieste sui traffici illegali di rifiuti, “mai così tanti nel nostro Paese”. La Campania è ancora una volta in testa per il numero di reati, che sono concentrati per il 44% nelle Regioni a tradizionale presenza mafiosa.

Nel settore dei rifiuti la percentuale più alta di illeciti su scala nazionale. Preoccupa l’abusivismo edilizio: sono 17 mila le costruzioni illegali. Questa la fotografia scattata dal nuovo rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, presentato oggi alla Camera.

Dal report – tra le altre cose – emerge che il fatturato del business ‘ecomafia’ aumenta in un anno del 9,4%, a quota 14,1 miliardi. Per il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, è necessario “completare la rivoluzione avviata con la legge sugli ecoreati e affidare allo Stato la competenza sulle demolizioni degli abusi edilizi”.

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