Cronaca

Edenlandia, nominato un amministratore giudiziario: “possibili incassi in nero”

Sono emerse anomalie nella gestione dei fondi

Il collegio dei giudici presieduto da Caterina Di Martino, sezione specializzata in materia d’impresa del Tribunale di Napoli, ha nominato un amministratore giudiziario per New Edenlandia Spa, che gestisce lo storico parco dei divertimenti e che è riconducibile a Gianluca Vorzillo, il presidente del consiglio di amministrazione.

Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, alla base della ordinanza ci sono le risultanze dell’ispezione giudiziale di Antonio Celeste, commercialista e revisore contabile. I magistrati si sono attivati a seguito delle denunzie di Ecosistem San Felice srl e di Schiano Mario srl. Socio di minoranza, quest’ultimo, e titolare di un’azienda che produce biciclette.

Gli atti trasmessi alla Procura

L’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, che ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica, è il commercialista Giuseppe Castellano. La relazione di Celeste è stata depositata il 9 maggio. Le parti sono state ascoltate nell’udienza del 13 luglio. “Il giudizio dell’ispettore — scrivono i giudici nell’ordinanza — è molto severo e non lascia adito a dubbi”.

“Comportamento contrastante con le norme”

Celeste rileva, tra l’altro, che “l’organo amministrativo ha perseverato nell’adottare un comportamento contrastante con le norme di legge che impongono diligenza e regolarità nella gestione della società ed ha così ritenuto non solo di non modificare il bilancio neppure secondo le indicazioni del Collegio sindacale, ma altresì di proporlo all’approvazione dell’assemblea dei soci, nonostante i puntuali rilievi dei soci di minoranza”.

Tra le criticità riscontrate dall’ispettore, sottolineano le toghe, “emerge in maniera inequivocabile che la cassa sociale è totalmente fuori controllo. Una gravissima irregolarità a maggior ragione se si considera che molti degli incassi vengono realizzati in moneta presso i botteghini d’ingresso dell’Edenlandia e che non risultano agli atti della società denunzie di furti o rapine che possano giustificare le gravi circostanze segnalate dall’organo di controllo”.

Scrivono, poi i magistrati: “L’incontrollabilità e le incongruenze del saldo di cassa al 31 dicembre 2019 fanno ipotizzare incassi non contabilizzati, a nero e distratti a danno della società e dei suoi creditori”. Recita un altro passo dell’ordinanza: “Con specifico riferimento al bilancio approvato al 31 dicembre 2020 già si evidenzia in tale anno la presenza di una forte posizione finanziaria negativa, caratterizzata da una ingente debitoria pari ad euro 9.245.985 (dei quali euro 518.823 verso soci ed euro 8.727.161 verso terzi) a fronte di un attivo circolante di euro 962.907. Questo nonostante in tale anno si sia verificata l’apertura del parco al pubblico”.

Le anomalie

L’ordinanza prosegue: “Per quanto riguarda le anomalie nella gestione degli incassi, anche nella parte conclusiva della propria relazione il dottore Celeste conferma la gestione della cassa poco trasparente e piuttosto opaca che fa sorgere sospetti anche sulla esistenza (per il passato) di fondi non registrati in contabilità”.

I giudici rilevano, inoltre, che “durante la sua gestione la società ha visto un incremento esponenziale della massa debitoria, la quale dal 2017 al 2021 è passata da euro 3.445.384 ad euro 8.131.770 e che sicuramente ne mina pericolosamente la continuità aziendale”. La situazione, secondo i magistrati, “richiede interventi urgenti sul capitale, senza i quali si ritiene che la società non sarà in grado di restare sul mercato”.

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