Politica

Elezioni 2018, intervista a Doriana Sarli (M5S): “Più spazi sociali per i giovani”

NAPOLI. A meno di un mese dalle elezioni politiche del 4 marzo L’Occhio di Napoli ha intervistato Doriana Sarli, candidata alla Camera del Movimento 5 Stelle nel collegio uninominale Napoli-San Carlo all’Arena.

Doriana Sarli, una lunga storia di militanza nel M5S alle spalle, poi la candidatura. Cosa ti ha spinto ad accettare quella che tu stessa hai definito “una sfida”?

Milito nel Movimento 5 Stelle dalla sua nascita, dai meetup del 2005-2006. In quegli anni ho lottato per tematiche come quella dei rifiuti, ma non solo. Il fatto è che inizi occupandoti di problemi locali e man mano capisci che in realtà si tratta di un sistema che non va. Quindi vieni travolto anche emotivamente. La cosa è andata avanti con coordinamenti regionali e associazioni: strutture nate con noi. Anni interessanti in cui ho scoperto tante cose di questa regione. Ho partecipato sempre come cittadina attiva, senza intenzione politica. Anche perché ho sempre avuto un po’ di diffidenza nei confronti della vita politica. Nel Movimento, però, anche conoscendo Roberto (Fico, ndr), Paola (Nugnes, ndr) e tanti attivisti, con i quali ormai c’è un rapporto di amicizia, ho visto che sono rimasti sempre uguali, persone comuni, coerenti con ciò che hanno sempre sostenuto. Anche questo mi ha dato fiducia e coraggio in questa scelta.

Lavori al Vomero e conosci la realtà del territorio. Com’è cambiato il quartiere rispetto a dieci anni fa, quando hai iniziato la tua carriera da attivista? E soprattutto, dal punto di vista della sicurezza, qual è la sensazione predominante che si respira in giro?

Una sorta di sofferenza generale: molti parchi pubblici sono chiusi, c’è la questione dello stadio Collana. Ma soprattutto mancano spazi di socialità in cui, ad esempio, i bambini hanno la possibilità di giocare insieme in totale serenità. A partire dai condomini fino ad arrivare ai grandi spazi pubblici. Ci sono tante aree di parcheggio mentre si restringono sempre di più questi spazi.

Sulla sicurezza, era doveroso che la città si unisse e che non ci fossero più ghetti. In questo senso, la possibilità di usare la linea metropolitana è molto importante. La questione fondamentale è un’altra: migliorare la condizione di vita in ogni quartiere, passando proprio dalla presenza di luoghi di incontro dei ragazzi, ma non solo. Non è un discorso che riguarda un solo quartiere o una sola zona. Bisogna creare condizioni di vivibilità per questi ragazzi. Quel che ci vuole è un esercito, ma di formatori. Un esempio illuminante in questo senso è quello di Raffaele Bruno (candidato M5S alla Camera nel collegio di Napoli-San Lorenzo, ndr).

In generale credo che per fare politica è importante immedesimarsi, capire determinate situazioni anche se non le vivi direttamente. Come sui migranti. Non possiamo neanche immaginare la situazione che vivono…

A tal proposito, come ti poni nei confronti delle posizioni del Movimento?

Pensavo fossero diverse dalle mie, in realtà non è così. Leggendo il programma, si capisce che la posizione del Movimento 5 Stelle rispetto alla questione dei migranti non è contraria come spesso si crede erroneamente. L’obiettivo è regolamentare le migrazioni e fermare il traffico degli esseri umani. Se c’è una certa ambiguità nella comunicazione su questo punto bisogna chiarirla. E il programma del Movimento lo chiarisce.

Alle amministrative del 2016, che pure hanno visto importanti successi del Movimento in città come Roma e Torino, lo stesso non si è verificato a Napoli, dove il sindaco de Magistris è riuscito ad essere rieletto mentre il vostro candidato Matteo Brambilla non portò a casa molti voti. Come mai, secondo te? Il Movimento 5 Stelle è meno forte qui a Napoli?

Le amministrative non possono mai paragonarsi alle politiche. Purtroppo il funzionamento delle liste comunali è diverso e questo forse ci ha penalizzati un po’ qui a Napoli.

Ma anche a Roma e Torino funziona così…

Su questo non posso darti risposte certe. Sicuramente Napoli è una città molto complessa sotto questo punto di vista. Forse non c’è stata una figura rappresentativa in quell’occasione per portare avanti questa battaglia. Qui c’è un sindaco che ha un certo seguito anche se ci sono molte ambiguità e punti critici nel suo operato. Quel che è certo è che alle politiche sarà diverso.

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