Cronaca

“Qui non esistono ‘signorine’, ma dottoresse”: battaglia di civiltà all’ospedale di Frattamaggiore

Battaglia per eliminare il "gender gap"

“Qui non esistono ‘signorine’, ma dottoresse”: battaglia di civiltà all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, dove le dottoresse hanno affisso questo cartello, per cercare di scoraggiare il malcostume, estremamente sessista, che prevede la distinzione tra medico uomo, chiamato senza problemi “dottore”, e medico donna, di fronte alla quale ci si dimentica troppo spesso il titolo. Anche le donne hanno avuto lo stesso percorso di studi per arrivare a lavorare in un ospedale, e come gli uomini conoscono il loro mestiere ma, molto spesso, ci si rivolge a loro chiamandole “signorine”.

Frattamaggiore, cartello in ospedale: “Qui non esistono ‘signorine’, ma dottoresse”

Il futuro della medicina sarà sempre più al femminile: secondo i dati della FNOMCEO oggi, nel totale, comprendendo cioè anche i medici over 65, gli uomini sono sempre la maggioranza, cioè 212.941 (il 66%) contro 168.241 colleghe. Sotto i 65 anni le donne sono 139.939, cioè il 52,72%, e gli uomini 125.476. Sotto i 40 anni sono le donne a costituire quasi il 60% dei medici iscritti agli albi, e, nelle fasce tra i 30 e i 34 e tra i 35 e 39 anni, arrivano quasi a doppiare, per numero, i colleghi uomini. Ma nei reparti e negli ambulatori si assiste ancora a dialoghi come questo:

“Signora o signorina?”
“Dottoressa, per favore”
“Ti vorrei chiedere quali farmaci…”
“Mi dia del Lei, per favore”

Questo difficilmente capiterebbe di fronte ad un medico maschio.



Le dottoresse del presidio ospedaliero di Frattamaggiore, dunque, con questo cartello, hanno dato il via ad una battaglia che ha lo scopo di eliminare le differenze di genere, troppo marcate ancora, specialmente quando si ha a che fare con mestieri prevalentemente maschili.

Secondo i dati diffusi lo scorso anno da Anaao-Assomed, uno dei sindacati più rappresentativi dei medici ospedalieri, alle donne appare ancora preclusa la possibilità di fare carriera: solo una su 50 diventa direttore di Struttura complessa e una su 13 di Struttura semplice. E anche nelle discipline in cui è più elevata la quota di donne, la loro presenza nelle posizioni apicali è molto bassa: il 10% in Pediatria, il 17% in Ginecologia e ostetricia, il 17% in Psichiatria.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio