Cronaca

Fuga da Poggioreale, ecco come si è tradito il detenuto

Lunedì sera, il detenuto Robert Lisowski ha risposto alle domande del sostituto Ernesto Sassano che lo ha interrogato in una stanza della Squadra mobile al quarto piano della Questura. L’evaso ha chiarito solo una parte delle ombre che avvolgono ancora il mistero della sua fuga da Poggioreale.

Evaso in fuga da Poggioreale

«Ho fatto tutto da solo. Il piano lo avevo studiato da mesi: sapevo che quel finestrone in alto, sulla parete sinistra della chiesa, dava direttamente sulla strada. In quella cella non resistevo più. Era andato tutto per il meglio. Se non fosse stato per la frattura non mi avreste mai preso…».

Durante l’interrogatorio all’evaso da Poggioreale, spunta un particolare clamoroso: il polacco, lunedì pomeriggio, ha attraversato la città in macchina e dalla zona di Poggioreale si è portato fino ai Camaldoli, cercando aiuto presso un pastore evangelico che conosceva da tempo.

La segnalazione del pastore evangelico

L’uomo, in passato, si recava dal pastore non tanto per pregare, quanto per ottenere piccoli aiuti e assistenza: qualche pasto e un po’ di elemosina.

Il ricercato non sa, tuttavia, che gli investigatori avevano contattato tutti i responsabili delle chiese evangeliche di Napoli. Ed è proprio grazie alla segnalazione del pastore, che chiama le forze dell’ordine per avvisarli della visita di Lisowski, che arriva la svolta e la cattura.

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