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Assegnazione gestione impianti sportivi, la discussione in commissione

NAPOLI. Nella riunione presieduta da Carmine Sgambati, convocata su proposta del consigliere Lebro, approfonditi gli intenti dell’amministrazione sulle piscine e le altre strutture in vista del bando di gara per le assegnazioni. Sono intervenuti l’assessore allo Sport Ciro Borriello, la dirigente del servizio Gestione grandi impianti sportivi Gerarda Vaccaro e il presidente regionale della Federazione italiana nuoto Paolo Trapanese.

Impianti sportivi, la discussione in commissione

Nuovo punto della situazione oggi in commissione Sport sulla situazione delle piscine e degli altri impianti sportivi della legge 219, dopo la discussione dello scorso marzo sullo stesso tema affrontata dalla commissione Trasparenza. Il consigliere Lebro (La Città), che ha sollecitato l’incontro, ha spiegato di voler conoscere l’intenzione dell’amministrazione sul futuro prossimo degli impianti, dopo l’impegno assunto nei mesi scorsi di sospendere le ordinanze di sgombero per morosità in attesa delle stime e della stesura del bando per l’assegnazione,, in modo da scongiurare il rischio di vandalizzazione degli impianti. Il Comune deve dire chiaramente se intende considerare lo sport per tutti, e soprattutto per le fasce sociali più disagiate, una priorità o meno.

Una preoccupazione condivisa anche dal consigliere Moretto (Prima Napoli) che ha ricordato la vicenda del Palastadera e chiesto di conoscere i motivi di una decisione come quella dello sgombero in assenza di un bando già pubblicato.

Il consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) ha invece posto l’accento sui tempi lunghi per arrivare al bando e sull’assenza di atti intervenuti in questi anni in cui, scaduti i termini dell’assegnazione, non si è provveduto a rientrare in possesso degli immobili o a dar luogo a decisioni che definissero una volta per tutte la situazione con le federazioni e le associazioni sportive che operano negli impianti. Il consigliere Andreozzi (Dema) ha ritenuto chiara e coerente la posizione dell’Amministrazione che mira ad arrivare ad una nuova modalità di gestione salvaguardando la possibilità di un accordo con gli attuali detentori seppur debitori.

La prima ingiunzione di pagamento, ha spiegato la dirigente Vaccaro, risale al 2016, dopo un accordo per il rientro dal debito fatto nel 2015. Solo poche settimane fa si è arrivati alla decisione di sgombero per i casi in cui ai tentativi di interlocuzione non è seguita una risposta, e l’esigenza di rientrare in possesso degli immobili nasce dall’esigenza di metterli a bando. La Napoli Servizi ha provveduto alle stime per la definizione del canone di locazione, ma nel bando, che sarà formulato con il sistema dell’offerta economicamente più vantagiosa, si farà riferimento al canone concessorio, che può essere calcolato solo sulla base di una serie di elementi che con difficoltà si stanno ricostruendo in collaborazione con la Federazione Nuoto. Nelle more del bando si lavora ad un regime transitorio sia per sistemare le morosità sia per garantire la prosecuzione delle attività nel rispetto dell’interesse pubblico.

L’assesore Borriello ha ribadito che l’amministrazione non ha mai interrotto il dialogo con la Federazione regionale e con i vertici nazionali del nuoto, assicurando che si lavora da anni al tema che ha però richiesto un lungo lavoro di ricostruzione dello stato delle strutture. La situazione, rispetto al 1997 che vide l’assegnazione al Coni con delle modalità ben precise, è cambiata e per questo vanno cercate soluzioni diverse, che entreranno nel nuovo bando. Nel frattempo si procederà con delle modalità transitorie sempre nel rispetto degli intenti principali dell’amministrazione di tutelare lo sport soprattutto per i disabili e nelle periferie, facendo attenzione anche a privilegiare lo sport napoletano rispetto agli interessi di grandi gruppi internazionali.

Il presidente regionale della Federazione Nuoto Trapanese ha sollecitato un atto transattivo che tenga conto delle diverse posizioni, quella dell’amministrazione e quella delle società morose che vogliono mettersi in regola ma allo steso tempo vedere riconosciuta la funzione sociale dell’attività fin qui svolta.

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