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Trattative governo, Lega e M5S propongono Giulio Sapelli

NAPOLI. “È tutto vero. Sono stato contattato da entrambe le parti politiche e ho dato la mia piena disponibilità. Mi hanno spiegato che stanno valutando anche un altro profilo, quello di Conte e non mi hanno ancora detto chi hanno scelto”: così l’economista Giulio Sapelli all’Ansa, sulla sua possibile candidatura a premier da parte di M5S e Lega.

“Ho detto loro che vorrò dire la mia sui ministri, ho parlato con il collega Domenico Siniscalco, che spero di avere al mio fianco come ministro del Tesoro”, ha detto ancora Sapelli all’Ansa, circa la sua possibile candidatura a premier da parte di M5S e Lega.

Governo, M5S e Lega scelgono Giulio Sapelli

L’accordo sul premier è vicino ma ancora non c’è. Luigi Di Maio e Matteo Salvini si avviano al Colle (saliranno con le rispettive delegazioni alle 16.30 e 18) su questo binario mentre, parallelamente, a Montecitorio si terrà (alle ore 14) forse l’ultimo tavolo tecnico sul contratto di governo, sul quale si è prossimi alla stesura definitiva. Ma il nodo del premier, al momento, non è ancora sciolto: nella notte sono spuntate anche le opzioni “tecniche” rappresentate dall’economista Giulio Sapelli, che sarebbe stato proposto dalla Lega, e dall’avvocato e docente universitario Giuseppe Conte, nome che sarebbe stato avanzato dal M5S. Sapelli, 71 anni, è uno storico ed economista torinese ed è stato membro, tra l’altro, dei Cda di Eni e Unicredit.

Giuseppe Conte, altro nome per la premiership

Conte, 51 anni, figurava tra i candidati ministri del governo M5S: avrebbe dovuto occupare la casella della Pubblica Amministrazione, ed è vice presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa. I due sono frutto dell’estenuante trattativa che ieri, in tre tempi e luoghi diversi, ha visto riuniti Di Maio e Salvini fino a notte fonda.

Il punto cruciale, comunque, resta uno: chi, tra il M5S e la Lega cederà il passo sulla scelta del premier. Anche perché, a dispetto che sia un premier tecnico o politico, affinché Di Maio e Salvini arrivino ad un’intesa occorre che uno dei due dica sì alla proposta dell’altro. Anche per questo rimane in pista la carta del premier politico, visto che una figura tecnica continua a non convincere né il M5S né la Lega. Eppure forse è proprio la scelta di individuare un tecnico l’unica strada per uscire da un impasse che si sbloccherà solo nel pomeriggio sebbene Paolo Becchi, filosofo e ideologo del M5S, già in mattinata parli di “fumata bianca”.

I commenti

“Per rispetto delle prerogative del capo dello Stato – ha detto il parlamentare della Lega, Nicola Molteni – Matteo Salvini e Luigi di Maio, presenteranno il nominativo unico e secco. Unitamente al nome verrà presentata anche la bozza di contratto che sarà la base programmatica, la Bibbia rispetto alla quale il nuovo governo, se nascerà, troverà i dettami politici su cui muoverà i passi. Se Salvini e Di Maio hanno il nome? Credo proprio di sì. Se non fosse stato così non avrebbero chiamato il capo dello Stato dicendogli di essere pronti a salire al Colle e a conferire. Il premier rischia di essere marginale, con un programma già scritto? Io credo che sia stato coinvolto. Magari era anche seduto a quel tavolo, non date tutto per scontato”.

Paolo Becchi, Docente di Filosofia del Diritto all’Università di Genova, ex collaboratore del M5S, ai microfoni di ‘6 su Radio 1’ dice che il nome del premier c’è: “Il nome è stato trovato – dice Becchi – c’è fumata bianca ma bisogna aspettare che venga comunicato al Presidente Mattarella”.

“L’astensione è certa. Stiamo riflettendo sulla non partecipazione al voto o addirittura sul voto contrario. Su queste due opzioni incideranno certamente la scelta del premier, la squadra dei ministri e il programma di governo. Anche se su quest’ultimo verificheremo se alle enunciazioni programmatiche può corrispondere la loro attuabilità in termini finanziari”. Lo dice Renato Schifani, senatore di Fi, in un’intervista a Livesicilia sull’atteggiamento che Forza Italia avrà in Aula davanti ad un governo M5S-Lega.

“Stiamo seguendo da vicino l’evolversi della situazione politica in Italia. E siamo in modalità di attesa e quando avremo un annunciò faremo un commento”, così il portavoce della Commissione Ue, Margaritis Schinas, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare la situazione in Italia.

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