Cronaca

Pegaso, inchiesta bocciata: “Errori e pesanti equivoci”

Inchiesta Pegaso, dissequestrati telefonini e computer. Nessun accordo tra i vertici della Pegaso e un giudice del Consiglio di Stato

Scatta il dissequestro di computer e cellulari nell’ambito dell’inchiesta Pegaso, università telematica napoletana finita in una indagine della Procura di Napoli. I giudici del Riesame hanno definito le ipotesi degli inquirenti frutto di “palesi equivoci, di errate ricostruzioni e di contraddizioni logiche”.

Inchiesta Pegaso, la decisione del Riesame

I giudici del Riesame hanno restituito telefonini, computer e supporti informatici e nelle scorse ore sono state rese note le motivazioni della decisione. Smontata l’ipotesi di corruzione che aveva dato vita ai sequestri, accogliendo le richieste del presidente Pegaso Danilo Iervolino, del direttore scientifico dell’università telematica Francesco Fimmanò, in una vicenda che ha visto coinvolti anche il viceprefetto Biagio Del Prete, ed alcuni consulenti.

Le motivazioni

Come riportato dall’edizione odierna de Il Mattino, non è stata segnalata alcuna evidenza di un accordo tra i vertici della Pegaso e un giudice del Consiglio di Stato per ottenere un parere favorevole per arrivare ad una soluzione legislativa che potesse favorire la stessa università telematica napoletana.

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