Cronaca

Offese agli operai napoletani, l’azienda si scusa: “Una frase brutale”

“Bisogna bruciare tutto: Napoli, tutti i napoletani e i loro rifiuti, perché i napoletani sono un rifiuto del mondo”, è questa la frase “motivazionale” utilizzata dal proprietario della Tiberina di Pomigliano.

Insulto ai napoletani alla Tiberina di Pomigliano

Qualche giorno fa il direttore di una grande azienda metalmeccanica, la Tiberina di Pomigliano, una multinazionale italiana, indotto Fiat, ha pensato bene di utilizzare questa frase per spronare gli operai.

Come se Pomigliano d’Arco si trovasse, poi, in un’altra regione, diversa da quella in cui si trova Napoli.

La frase è apparsa sui display informativi dello stabilimento, e ha profondamente offeso i lavoratori, che hanno scelto di replicare scioperando e fermando il turno di notte.

La mente che ha concepito questa bella trovata è quella di Dario Liccardo, manager plant della Tiberina, ingegnere, 45 anni, da tempo residente a Gaeta.

Secondo il manager, la frase er rivolta agli operai “incivili”, che non avevano cura di portare via i rifiuti prodotti durante l’orario di lavoro. Ma dopo le proteste, il manager ha promesso che nin userà più frasi del genere e chiarirà tutto con i suoi dipendenti.

Le scuse dell’azienda

«La Tiberina si scusa con i suoi operai di Pomigliano». Il gruppo internazionale dell’indotto automobilistico con sede a Umbertide (Perugia) ha diramato ieri un comunicato di scuse indirizzate ai lavoratori, dopo la frase razzista usata in fabbrica la settimana scorsa da Dario Liccardo, direttore dello stabilimento che lavora nell’indotto di FCA.

 

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