Cronaca

Va Ko il trasferimento dei rifiuti fuori regione, si va verso un’altra crisi

Rifiuti, non decolla l’ennesima gara per il trasferimento fuori regione della frazione umida tritovagliata e si aggrava la preoccupazione per quello che potrebbe accadere a settembre quando chiuderanno tutte e tre le linee del termovalorizzatore di Acerra in seguito all’annunciato intervento di manutenzione alla turbina.

Crisi rifiuti più vicina, problemi per il trasferimento

La Sapna nella scorsa primavera aveva lanciato una gara per esportare 125mila tonnellate di umido, con un prezzo a base d’asta che arrivava a 200 euro a tonnellata. In ballo per sei lotti. Sono arrivate offerte solo per due blocchi per un quantitativo che si aggira intorno alle 50mila tonnellate.

Le aziende disposte

Per il lotto 3 si è fatta avanti l’Ati formata da Real Dalmime e Fratelli Germani che smaltirà nell’impianto dell’azienda bergamasca, come del resto già avviene. L’impresa, infatti, è una delle poche che ancora riesce a far sparire l’immondizia campana. L’altra azienda che ha risposto all’appello è la Herambiente, che porterà l’umido in Austria e in Olanda. L’azienda nell’offerta spiega che 15mila tonnellate potrebbero finire nell’impianto della NV Avfalderbranding di Moerdijk. Altre 10mila andrebbero all’Abfallbehandlung di St Polten e al sito dell’ingegner Rudolf Rottner a Fischamend. Anche nel caso di Herambiente si tratta di un’azienda che lavora da tempo con la Città Metropolitana. Ma in questo caso i quantitativi di immondizia che potrebbero essere appaltati sono nettamente inferiori a quelli che si sperava di eliminare.

Il bando per esportare la “monnezza”

Del resto l’epoca d’oro dei “monnezza” tour è tramontata da tempo e piazzare la spazzatura, vista tra l’altro la concorrenza tra le Regioni italiane, diventa sempre più difficili. Ma la Campania continua a provarci. La Regione ha appena pubblicato sul proprio portale un nuovo bando di gara con un importo a base d’asta di quasi 60 milioni. Servirà ad le balle di Capua, Serra, Santa Maria La Fossa, Acerra, Battipaglia e Nocera Inferiore. Palazzo Santa Lucia, però, si è detto disponibile a cedere una parte delle 297mila tonnellate da appaltare alle società provinciali che avessero urgenza di liberare i territori dai rifiuti. Sempre che qualche impresa si faccia avanti il che, vista la situazione, non può assolutamente essere dato per scontato. I termini per presentare le offerte scadranno a fine mese ed allora si saprà se si è aperto un altro spiraglio. Ma certo l’emergenza romana e la conseguente concorrenza del Lazio (ma anche della Sicilia e della Liguria), non fanno ben sperare.

Alcuni impianti stanno chiudendo le porte

Alcuni impianti del Nord (a cominciare dalla Sesa coinvolta nell’inchiesta giornalistica della testata Fanpage) stanno dimezzando i quantitativi che sono pronti ad accettare dalla Campania e questo rende ancora più complessa la situazione. Anche perché la rivolta sul fronte dei sindaci continua ad estendersi: molti si dicono indisponibili ad aprire siti di stoccaggio che rappresentano l’altra alternativa per far sparire dalle strade i rifiuti. Naturalmente stoccare i rifiuti significa semplicemente conservarli e, viste le esperienze passate, la diffidenza è scontata.

Acerra scarta la Sapna

Intanto il Comune di Acerra ha detto no all’utilizzo della piazzola individuata dalla Sapna inviando un dossier alla Regione in cui si spiega:

Il sito è in contrasto con il piano regolatore comunale ed è pertanto abusivo. Non è condonabile per cui non può essere utilizzabile per lo stoccaggio di rifiuti.

Questo anche se in passato la piazzola numero due posta di fronte all’inceneritore era utilizzata per lo stoccaggio di ecoballe.

E non va meglio per l’altra area individuata nel Giuglianese. Cinque consiglieri della Città Metropolitana (Raffaele Cacciapuoti, Diego D’Alterio, Nicola Pirozzi, Rosario Ragosta e Domenico Marrazzo) nei giorni scorsi hanno reso nota con un comunicato «la netta contrarietà all’individuazione di Giugliano quale sito provvisorio di stoccaggio» e hanno chiesto un incontro con i vertici della Città Metropolitana. Il summit è già stato fissato per martedì. Intanto i venti di crisi continuano a spirare.

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