Cronaca

I Lazzari napoletani rispondono all’articolo di Vittorio Feltri

NAPOLI. Ecco la lettera dei Lazzari in risposta all’articolo di Vittorio Feltri.

La lettera dei Lazzari

Egr. direttore Vittorio Feltri,
Le scrivo in merito al Suo articolo pubblicato ieri (3/2/18), sul quotidiano che Lei dirige.
Premesso che non voglio addentrarmi nel discorso politico perché è fin troppo evidente che dal prossimo mese di marzo le Camere saranno suddivise quasi alla pari tra i tre poli di maggioranza e ciò riserverà ancora incertezza ed instabilità con prevedibili alternarsi di presidenti del consiglio, ribaltoni e “strane” (ma prevedibili) alternanze che non porteranno altro che ulteriori disastri economici e premesso che io non sono schierato in nessuno delle tre formazioni perché faccio parte del partito di maggioranza di questa nazione, ovvero di quel 50% che, sfiduciato fin sulla cima dei capelli, non si riconosce più in uno Stato che ha abbandonato il popolo per obbedire ai dettami economici mondiali provenienti dai “padroni” di banche e dalle multinazionali, e di conseguenza non può votare (eccezion fatta per le elezioni locali) perché, senza democrazia, significherebbe non esser coerenti con se stessi, la Sua, più che un’analisi politica, sembra il solito discorso qualunquista che spara a zero dirigendo il dito accusatorio e razzista verso i napoletani e verso tutti i meridionali. Più che un articolo di giornale sembra il clamore tipico di una taverna della Bergamo alta o del “ruttare” leghista verso i reali (o presunti) problemi sociali, spesso creati ad-hoc proprio da chi vuol fomentare malumore.
I “meridionali”, come li chiama Lei, non hanno bisogno d’esser sedotti da nessuno (o per lo meno non più). Il recente passato ci ha insegnato che le “seduzioni” politiche (mitiche quelle su il milione di posti di lavoro o gli 80 euro in busta paga, ecc…) hanno colpito i “votanti” di tutti gli schieramenti e su tutto il territorio nazionale, non solo nelle regioni del sud.
La faciloneria con la quale allude al presunto desiderio dei disoccupati meridionali di percepire reddito “senza lavorare” offende la dignità di quanti un lavoro non lo hanno per colpa proprio di uno Stato centrale completamente assente negli investimenti infrastrutturali e nell’incentivare l’impresa privata nei territori meridionali. Non sto qui a riportarLe dati e tabelle. Si recepiscono in giro ovunque gli studi stilati da autorevoli economisti e giornali del settore. Basti pensare solo alle spese destinate all’ampliamento ed all’ammodernamento delle ferrovie : nel 2016 il 98,8% al nord e solo l’1,2% al sud. Oppure alla spesa giornaliera che noi “meridionali” destiniamo a cibo e servizi : l’80% dei soldi che spendiamo finisce alle aziende del nord. Eppure le tasse le paghiamo anche noi ma non essendoci ritorno in servizi non può esserci nemmeno un conseguente sviluppo, e questo offende la dignità anche di chi, come me, lavora e sgobba (mi alzo alle 6,00 del mattino e rientro alle 20,00 e devo crescermi un figlio tutto da solo) per poi vedere detrarre dal proprio salario quasi il 40% di ritenute !
Si metta in testa che la stragrande maggioranza dei cittadini meridionali sono persone che lavorano onestamente, anche in condizioni più difficili rispetto a quelli del nord, e sono vessate dalla mafia territoriale ma anche da quella dei colletti bianchi e dalla politica locale (ma questo ormai in tutte le città d’Italia ed anche in altri Stati). Ma i cittadini di Napoli, stanchi ed oppressi, hanno voluto dare un netto taglio al clientelismo dei “vecchi” partiti e le cose stanno cambiando in maniera tangibile, basta farsi una passeggiata.
Lo Stato, tra i tanti doveri verso il popolo ne aveva e ne ha uno prioritario rispetto a tutti gli altri : ripulire il territorio ed i palazzi (non solo del sud Italia a quanto pare) dalle mafie d’ogni genere per consentire un equo rilancio economico e quindi lavorativo in tutte le Regioni, ma a quanto pare tale nostro “desiderio” è ben lontano dal volerlo realizzare, preferendo, tra le varie cose, elargire “contributi” anche a testate giornalistiche come la Sua.
Le regioni del sud non hanno bisogno e ne vogliono più contributi e sussidi. Vogliono solo uscire da questo stato di “colonia” sfruttata dall’unità d’Italia in poi (ormai è nota a tutti la reale storia di un Regno delle Due Sicilie ricco e vittima d’un complotto internazionale che lo ha visto depredato delle sue cospicue ricchezze utili allo sviluppo delle sole regioni del nord). Non chiedemmo noi d’esser italiani (e se queste son le condizioni non lo vogliamo nemmeno ora), fummo annessi con la forza e parte tutto da li. Da quel 1861 ed ancora oggi ne paghiamo le conseguenze, soprattutto con i soliti e noiosi luoghi comuni che anche Lei ha utilizzato per produrre il Suo articolo fomentando ulteriore odio ed istiga alla violenza, proprio in un momento così tanto delicato come ci narrano le cronache da Macerata ma anche da ogni angolo d’Italia.
Siamo LAZZARI, o meglio LAZZARONI come dice Lei, e ne siamo fieri. Perché i lazzari, ovvero il popolo napolitano, ha sempre difeso la città e la propria identità da ogni invasore straniero, in ogni epoca ed in ogni condizione. I lazzari di Masaniello nel ‘600 contro la dominazione spagnola, i sanfedisti nel 1799 che combatterono e cacciarono via i francesi dal Regno (ne morirono a decina di migliaia, senza armi e mettendo dinnanzi al nemico solo il proprio petto e la voglia d’esser liberi), gli scugnizzi ed il popolo nel 1943 che mise in fuga i tedeschi e quando giunsero in città gli americani non ne trovarono nemmeno uno. Napoli si era liberata sa sola, prima ed unica città in Europa. Oggi siamo lazzari e fieri di onorare i nostri avi e personaggi come Salvo d’Acquisto. Siamo fieri della nostra identità ed attraverso la cultura promuoviamo la legalità, iniziative di sviluppo e solidarietà ma soprattutto, siamo sereni e felici e non riusciamo a provar quell’odio razziale che Lei dissemina con tanto malanimo.
A proposito, per concludere : ma perché Lei nutre così tanta acredine nei confronti dei meridionali ? Da dove nasce tutto questo malumore ?
La saluto, con un sorriso e con la pace nel cuore….come sempre.
Davide Brandi (Tel.: 331 89 23 006)
presidente Ass. I LAZZARI

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