Cronaca

La straziante lettera della moglie di Pasquale Apicella, il poliziotto morto a Napoli il 27 aprile

La straziante lettera della moglie di Pasquale Apicella, il poliziotto ucciso a Napoli il 27 aprile. Lino è morto facendo quello che amava, sul campo, dove voleva stare. Ma per questa giovane mamma di 33 anni sarà difficile spiegare al più piccolo dei suoi figli, di soli 3 mesi, che non vedrà più il suo papà.

Poliziotto ucciso a Napoli, la lettera della moglie

Non è facile immaginare lo stato d’animo di questa giovane donna, Giuliana Ghidotti, che in una frazione di secondo, la notte tra il 26 e il 27 aprile, ha perso tutto, tutto quello che di più amava. Ma in poche righe lei, moglie di un eroe, ha voluto ricordare Lino, e ringraziere anche quanti le sono stati vicini in questi giorni difficili

La vita della nostra famiglia è stata colpita da una disgrazia senza eguali. Io e i miei figli abbiamo salutato Lino domenica sera quando è uscito per il suo turno di lavoro e non lo abbiamo più visto, non lo potremo più riabbracciare perché ci è stato strappato via mentre, con coraggio, faceva il suo dovere. Nulla sarà più come prima per me e per i nostri bambini e non sappiamo come potrà essere il nostro futuro senza di lui. Eppure, in questa immane tragedia, ho sentito forte il sostegno e l’abbraccio innanzitutto delle Istituzioni tutte, del Corpo della Polizia di Stato, delle forze armate, dei corpi armati dello Stato, vigili del fuoco e amministrazioni locali e di tantissimi concittadini che hanno voluto dimostrare la loro vicinanza con un gesto di tangibile solidarietà. Giunga dal più profondo del cuore il mio grazie a tutti quelli che hanno pianto insieme a me e ai miei bambini la perdita del nostro amato Lino.

 

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