Cronaca

La piccola Mariarosaria torna finalmente a Castellamare dopo l’intervento a Boston

Arrivano buone notizie da Boston, la piccola Mariarosaria dopo 43 giorni dall’intervento al cuore torna finalmente a casa a Castellamare di Stabia. La piccola di soli 8 anni, in seguito alla prima operazione, ha avvertito un lieve malore. Per questo è dovuta tornare in sala operatoria, dove le è stato impiantato un pacemaker per seguire il suo battito. Finalmente però nella serata di ieri, 17 maggio, è tornata a casa.

Mariarosaria torna a Castellamare dopo l’intervento a Boston

La storia è di dominio pubblico perché i genitori della piccola hanno chiesto ai cittadini di Castellammare di Stabia una ampia mobilitazione che ha coinvolto la provincia di Napoli intera e non solo, allo scopo di raccogliere la cifra necessaria a garantirle l’intervento chirurgico, le spese di viaggio e il soggiorno di oltre un mese a Boston. Per la delicata operazione al Boston Children’s Hospital sono stati infatti necessari circa 350mila euro.

La piccola ha subito una prima operazione l’11 aprile. La mamma dopo il primo intervento ha commentato sui social: “Siamo felicissimi di dire a tutti che il grande dottore Pedro del Nido è molto soddisfatto e ottimista della riuscita con successo dell’intervento double switch per nostra figlia Mariarosaria.” Ora la piccola di 8 anni potrà tornare a casa e riprendere la sua vita in serenità.

La storia di Mariarosaria

La piccola Mariarosaria, è affetta da una rara malattia che sta compromettendo la sua vita. La bimba si è già sottoposta a due interventi chirurgici in Italia, purtroppo non risolutivi. Mariarosaria è affetta dalla nascita da una cardiopatia denominata ‘Trasposizione dei grossi vasi congenitamente corretta’, in pratica la posizione dei due ventricoli e delle rispettive valvole è invertita.

Purtroppo a seguito della seconda operazione in Italia il ventricolo sinistro è risultato, dalle ultime visite, in grosso affanno. La piccola per questo necessitava di un intervento salvavita in breve tempo a Boston, negli Stati Uniti d’America, dove ad attenderla vi è un’equipe medica specializzata in questi delicati interventi chirurgici.

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