Cronaca

Pugnalato a scuola per difendere la sorellina, le accuse del pm: “Lo studente ha agito per uccidere”

Cartelle cliniche e testimonianze alla mano, per i pm dei Colli Aminei non ci sarebbero dubbi: "Lo studente ha agito per uccidere"

Emergono dettagli sulla vicenda del ragazzo accoltellato scuola Miano: arrivano le prime accuse del pm. È accaduto nella mattinata di martedì 25 ottobre, quando un 16enne napoletano è stato raggiunto da nove coltellate mentre camminava nel corridoio della scuola come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino. 

Miano, ragazzo accoltellato scuola: le accuse del pm

Il giovane è stato ripetutamente colpito da una scarica di fendenti. Erano circa le 11.30 quando gli studenti delle classi al terzo piano del plesso in via Caprera, hanno sentito delle urla e, poco dopo, affacciandosi dalle aule, sono rimasti paralizzati alla vista del ragazzino accasciato a terra in una pozza di sangue. Ora il giovane, che tra pochi giorni compirà 17 anni, è ricoverato all’ospedale Cardarelli e non è in pericolo di vita ma, sulla gravità dell’accaduto, la mamma chiede “più sicurezza nelle scuole perché non si può accettare di mandare un figlio a studiare e ritrovarlo in ospedale”.

Il giovane è stato ferito da un coetaneo, anch’egli studente dello stesso istituto scolastico, subito arrestato dalla polizia. Sono stati professori e compagni di classe a trovare il 16enne riverso a terra mentre perdeva molto sangue dalle ferite riportate tra torace, addome e braccia. “Mio figlio è stato aggredito all’improvviso mentre si trovava nel corridoio, al terzo piano dell’edificio scolastico dove si trova la sua classe” ha raccontato la madre del 16enne che “non ha mai perso conoscenza dopo l’aggressione e neanche durante le cure ospedaliere. È stato aiutato subito dai compagni e dai professori ma non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, nonostante fosse stato minacciato già la sera prima”. spiega la donna che racconta il retroscena dell’aggressione.

Il retroscena

“Mio figlio mi ha detto che, lunedì sera, aveva avuto una discussione con un ragazzo per difendere la sorella 13enne, accusata di aver dato fastidio sui social a un ragazzino coetaneo fidanzato”, ha raccontato la donna sottolineando che si trattava semplicemente di una ragazzata tra giovanissimi che si sarebbe poi risolta con qualche spintone fra i due 16enni, ovvero suo figlio e il coetaneo che frequenta la stessa scuola e che conosceva il ragazzino a cui la sorellina aveva scritto.

“Quella sera a mio figlio è stato detto con chiarezza di non andare a scuola il giorno dopo, perché sarebbe stato accoltellato” racconta ancora la madre che non era a conoscenza della minaccia e, ora, insieme alla sorella, lancia un appello per “potenziare la sicurezza e la vigilanza nelle scuole dove non devono accadere violenze simili e nessuno deve portare coltelli. Sono scioccata per l’accaduto ma non voglio vendetta e reputo i genitori dell’aggressore persone perbene che non hanno alcuna colpa» aggiunge la mamma del 16enne ferito che poi spiega: «Vorrei solo giustizia per il gesto, affinché chi l’ha compiuto paghi le sue responsabilità e vorrei non accadesse a nessun altro ragazzo”.

L’accusa del Pm

Secondo quanto sostenuto dal Pm il ragazzino dichiara che l’intenzione non era quello di ucciderlo ma davanti al giudice si troverà di fronte una ricostruzione che va nel senso opposto.

Cartelle cliniche e testimonianze alla mano, per i pm dei Colli Aminei non ci sarebbero dubbi: quanto accaduto martedì all’interno della scuola Duca di Buonvicino non è stata un’aggressione ma l’obiettivo finale era proprio quello di colpirlo a morte, ad ucciderlo. È questa la prima conclusione investigativa, alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini. Domani la convalida degli arresti, mentre un intero spaccato scolastico – tra utenti e famiglie – si dice sconvolto per quanto accaduto nel corridoio della loro scuola. In sintesi, la vittima sarebbe stata aggredita all’improvviso, mentre camminava nel corridoio. Il ragazzino sarebbe stato colpito a freddo, all’altezza del polmone, rimediando altri fendenti in altri punti vitali. È fuori pericolo di vita, ma le sue condizioni sono apparse gravi ed è grazie alla preparazione dei medici napoletani che è stato messo in salvo.

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