Cronaca

Napoli, miglioramenti in 8 pazienti su 10 curati con gli anticorpi monoclonali

Gli anticorpi monoclonali bloccano la proteina "Spike" del coronavirus, evitando così l'insorgere delle forme più gravi della malattia

All’Ospedale del Mare miglioramenti in 8 pazienti su 10 curati con gli anticorpi monoclonali. Due settimane fa un uomo di 57 anni, dializzato, diabetico e iperteso, era stato il primo a sottoporsi alla cura, migliorando notevolmente il suo quadro clinico.

Miglioramenti in 8 pazienti su 10 curati con gli anticorpi monoclonali

Due settimane fa, sempre all’ospedale del Mare, un uomo di 57 anni, dializzato, diabetico e iperteso, era stato il primo a sottoporsi alla cura, migliorando notevolmente il suo quadro clinico.

Nessun ricovero

Ma la cura si è dimostrata efficace in 8 casi su 10 tra quelli trattati con gli anticorpi monoclonali: 8  dei primi 10  pazienti contagiati, infatti, hanno dato segni di miglioramento e non hanno avuto bisogno di essere ricoverati.

La spiegazione

I due casi nei quali si è invece reso necessario il trasferimento in ospedale dei malati, spiega Vincenzo Nuzzo, primario del reparto di Medicina sub- intensiva Covid del presidio di Ponticelli “erano al limite, sia per il tempo di inizio della cura, sia perché stavano diventando sintomatici”.

Terapia non per tutti

Ma, purtroppo, spiega ancora Nuzzo, “non è una terapia che può essere utilizzata a tappeto,bisogna individuare con attenzione i pazienti. Se il paziente ha bisogno di ossigeno, ad esempio, il trattamento con anticorpi monoclonali non è indicato ma anzi rischia di rivelarsi dannoso, perché nella prima fase si può manifestare un lieve peggioramento delle condizioni”.

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