Cronaca

Morte del piccolo Cristian, l’autopsia: “Una polmonite”

ERCOLANO. «Polmonite bilaterale diffusa», oltre ad un «quadro cardiaco di dubbia interpretazione, ansa duodenale ischemica e linfonodi mesenterici ingranditi»: questo, secondo le informazioni fornite dai legali della famiglia Corso, gli avvocati Domenico Di Casola ed Andrea Ciuonzo, il primo quadro emerso dall’autopsia del piccolo Cristian al Policlinico Federiciano: lo riporta il quotidiano Il Mattino. Il bambino di Ercolano è morto a tre anni dopo essere stato trasportato nella notte tra giovedì e venerdì scorsi in ambulanza all’ospedale Santobono, dove giungeva in arresto cardiaco. La sera prima era stato accompagnato nello stesso ospedale, classificato in codice verde (i medici riscontravano infiammazione delle vie aeree, dolori addominali e diarrea) e dimesso con prescrizione di farmaci dopo aver praticato anche un’ecografia.

Ieri mattina, dunque, sono entrati ufficialmente nel vivo gli accertamenti legali disposti dalla procura della Repubblica per fare luce sulla morte del piccolo. Ipotesi di reato omicidio colposo, indagati due medici del Santobono.

La nota dei legali

«Soltanto l’esame istologico dei campioni di tessuto prelevati a vari organi (polmoni, cuore, intestino) potrà chiarire le cause che hanno provocato il decesso del piccolo Cristian e il nesso di causa con omissioni assistenziali», proseguono i legali in una nota. Il quadro fornito dai legali della famiglia del piccolo emerge da un primo consulto con il collegio dei consulenti nominati dalla famiglia, costituito dai medici Giovanni Liguori (medico legale); dal professore Roberto Paludetto (pediatra) e dal medico Saverio Terracciano, in attesa della relazione finale della Procura che, tra qualche mese, farà definitivamente luce sulla morte di Cristian.

A comporre il collegio dei periti per gli esami autoptici, per conto della Procura, ii medici Pasquale Monetti, Lucio Giordano, Gelsomina Mansueto. Questa settimana, dunque, i due sanitari che si sono occupati del piccolo sono stati raggiunti da un avviso di garanzia: il provvedimento che porta la firma dei pm Cristina D’Amodio, Michele Caroppoli e dell’aggiunto Giuseppe Lucantonio, è stato un atto dovuto per consentire ai due sanitari del Santobono coinvolti di poter nominare dei periti di loro fiducia che hanno partecipato all’autopsia ieri.

I fatti risalgono alla notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana. Secondo quanto ricostruito, giovedì sera, Cristian è stato accompagnato dai genitori all’ospedale pediatrico ed al pronto soccorso è stato ricevuto in codice verde. Non sembrava una situazione grave. Fatto sta che i sanitari hanno riscontrato segni di infiammazione delle vie aree, dolori addominali e diarrea. Nel giro di pochi minuti, il piccolo viene visitato, gli viene praticata un’ecografia: il quadro clinico spinge però i sanitari a non disporre il ricovero del bambino. Dunque le dimissioni, con la prescrizione di farmaci e di un controllo presso il medico curante. Poche ore dopo, siamo a venerdì mattina dopo le sette, il piccolo viene di nuovo ricondotto in ospedale, fa di nuovo il suo ingresso al Santobono, questa volta a bordo di una ambulanza. Purtroppo non c’è stato nulla da fare, con il decesso pochi minuti dopo.

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