Morte di Giuseppe Iazzetta, le parole della moglie a distanza di un anno

A distanza di un anno dalla morte di Giuseppe Iazzetta, 62enne napoletano ingegnere dell’Alenia aeronautica e padre di due figli investito e ucciso il 18 settembre 2022, la moglie Antonella ha voluto ricordare quella tragedia.
Morte di Giuseppe Iazzetta, la dichiarazione della moglie a distanza di un anno
La morte di Giuseppe, investito e ucciso circa 20 giorni dopo l’uccisione di Elvira Zrba, la 34enne travolta da una moto in via Caracciolo, è stata solo l’inizio di una strage di pedoni che oggi a Napoli conta 12 vittime in 13 mesi con un totale di 25 morti. Lo ripota l’odierna Edizione del Mattimo.
“Una strage a cui si deve porre fine”, dice Antonella Masella. “Tre giorni prima del suo investimento, Giuseppe mi disse ancora una volta che se non ci fosse scappato il morto, le istituzioni avrebbero continuato a ignorare le richieste dei cittadini. Lui si era impegnato più volte raccogliendo firme nel quartiere e segnalando le problematiche della piazza a cominciare dall’alta velocità nelle ore notturne ma ha solo ricevuto porte in faccia. In quel periodo non erano stati neanche attivati i semafori degli attraversamenti che lampeggiavano sempre sull’arancione”.
“Oggi, nonostante i semafori, non è stato attuato un vero cambiamento. La situazione è praticamente la stessa che denunciava mio marito. Sono state installate bande sonore su via Caracciolo e i semafori sono stati attivati ma non basta. Per la verità, i semafori sono stati tarati su tempi troppo brevi per chi deve attraversare e tempi troppo lunghi per chi attende il verde. Sono tante le lamentele dei residenti e, in particolare, degli anziani. Avevamo proposto degli attraversamenti pedonali rialzati in quanto auto e moto, soprattutto di notte, continuano a sfrecciare a tutta velocità e ci vorrebbero dei dossi all’interno della galleria Laziale. La situazione, anzi, è peggiorata perché è un’illusione pensare che i pochi provvedimenti messi in campo per tamponare l’emergenza possano veramente ridurre i rischi per i pedoni. Le auto e le moto continuano a non rispettare i limiti di velocità, spesso neanche i semafori e la notte il quartiere è completamente abbandonato. Piazza Sannazaro è un’area dove confluiscono molte strade e con un’alta intensità di traffico pedonale per questo necessita di un’attenzione particolare. Abbiamo più volte chiesto di intervenire anche su via Giordano Bruno dove si trova più di un istituto scolastico e dove si continuano a verificare incidenti che, per il momento, non hanno comportato conseguenze mortali. Bisogna arrivare a contare le vittime per intervenire in maniera decisiva?”.
“Abbiamo partecipato a manifestazioni e fiaccolate per chiedere maggiore sicurezza stradale e non dimenticare Giuseppe e tutte le altre vittime di investimenti perché il nostro dolore non sia vano. Quello che vogliamo è non far accadere ad altri ciò che è successo ai nostri familiari. Ci auguriamo che la sicurezza stradale possa essere una priorità di questa amministrazione. Giuseppe ci manca ogni giorno e nessuno può restituircelo ma facciamo in modo che non ci siano altre vittime”.