Cronaca

Lutto nel carcere di Poggioreale, muore un detenuto di 44 anni

NAPOLI. Un detenuto di 44 anni è morto questo pomeriggio nel carcere Poggioreale di Napoli. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il cui segretario generale Donato Capece proprio in mattinata aveva visitato il carcere napoletano.

Detenuto morto nel carcere di Poggioreale

Emilio Fattorello, segretario nazionale SAPPE per la Campania, ricostruisce i drammatici momenti: “Oggi verso le ore 15,30 un detenuto muore per morte naturale. S.A. nato a Napoli il 29 maggio 1974, definitivo con fine pena al 18/06/2025 affetto da HIV conclamata giunto a Poggioreale dal C.P. di Secondigliano proprio per cure. Nel pomeriggio di oggi un peggioramento repentino delle sue critiche condizioni di salute lo hanno portato alla morte. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione posti in essere dai sanitari dell’Istituto coadiuvati  da quelli del 118 giunti sul posto per il trasporto in Ospedale. Ancora un evento critico con epilogo drammatico nel Carcere più affollato d’Italia che vede oggi superare i 2300 detenuti con un sovraffollamento di 1000 unità a fronte di gravi carenze organiche della Polizia Penitenziaria”.

“La situazione nelle carceri resta allarmante: altro che emergenza superata”,commenta Donato Capece, segretario generale SAPPE. “Dal punto di vista sanitario è semplicemente terrificante: secondo recenti studi di settore è stato accertato che almeno una patologia è presente nel 60-80% dei detenuti. Questo significa che almeno due detenuti su tre sono malati. Tra le malattie più frequenti quelle infettive, che interessano il 48% dei presenti. A seguire i disturbi psichiatrici (32%), le malattie osteoarticolari (17%), quelle cardiovascolari (16%), problemi metabolici (11%) e dermatologici (10%).”

“Altro che dichiarazioni tranquillizzanti, altro che situazione tornata alla normalità. I problemi del carcere sono reali, non sono problemi da nascondere come la polvere sotto gli zerbini, ma criticità reali da risolvere. I numeri dei detenuti in Italia è tornato a livelli di affollamento insostenibili, e le aggressioni, le colluttazioni, i ferimenti, i tentati suicidi e purtroppo anche le morti per cause naturali si verificano costantemente, spesso a tutto danno delle condizioni lavorative della Polizia Penitenziaria che in carcere lavora 24 ore al giorno. Con buona pace di talune dichiarazioni surreali, fatte da politici, ex politici ed associazionismo vario, che non rappresentano affatto la realtà quotidiana che si vive nelle nostre strutture detentive”, conclude il leader del SAPPE, che in mattinata era in visita proprio nel carcere di Poggioreale.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio