Cronaca

Napoletano gioca al casinò online, ma la vincita può non essere pagata

NAPOLI. Un napoletano aveva vinto più di 700mila euro giocando al casinò online, ma non riceverà quella somma dal bookmaker. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.

La vicenda legale

Dopo nove lunghi anni, si chiude la vicenda legale tra lo scommettitore partenopeo ed Eurobet, citata in giudizio per il mancato pagamento della somma. Dopo che la giustizia inglese si era espressa a favore del bookmaker, l’ultima parola è toccata al tribunale civile di Napoli dove Bruno Venturi (il giocatore) aveva trascinato la multinazionale del gaming. La vicenda ha inizio nel 2009, quando lo scommettitore aveva vinto la cifra giocando al “Sixty Seconds”, una specie di lotto istantaneo online.

Eurobet, però, ha sempre rifiutato di pagare, sostenendo l’interferenza di un “bug” informatico del sistema – dovuto a un aggiornamento del software di gioco – che avrebbe aumentato a dismisura le possibilità di vincere. Nel 2012, l’Alta Corte inglese aveva avallato la tesi della compagnia e Venturi aveva deciso di passare la palla alla giustizia italiana, sostenendo che la sentenza della High Court fosse arrivata senza una giusta motivazione. La sua ulteriore richiesta di pagamento è stata ritenuta improcedibile dal Tribunale di Napoli: in primis per un vizio di forma. Nella documentazione presentata nel Belpaese, Bruno Venturi non aveva allegato la sentenza della High Court, ma «il mero dispositivo della decisione adottata dalla corte» come spiegano i magistrati partenopei.
In secondo luogo, poi, la sentenza vera e propria «risulta corredata da idonea motivazione ed assume ogni rilievo e riconoscimento quale legittima decisione» di un’autorità dell’Unione Europea. Ergo, poiché la vicenda è passata in giudicato (Venturi, si legge ancora nella sentenza, non è mai ricorso in appello contro la decisione dell’High Court, pur avendone manifestato l’intenzione), non è stato possibile per il Tribunale di Napoli, che ha recepito le direttive dell’Unione Europea, accogliere le richieste dello scommettitore campano. Avendo uno Stato Membro «dichiarato la propria giurisdizione» e «deciso nel merito» viene preclusa in via assoluta qualsiasi possibilità di giudizio da parte di un altro Stato Membro.

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