Cronaca

Napoli, il mistero dell’aereo “parcheggiato” tra i broccoli

Il mistero dell’aereo abbandonato in un campo coltivato, ai margini di via Pasquale Borrelli, non è più un mistero. Si tratta di un velivolo che appartiene alla compagnia napoletana di jet privati «SlamAir» e il terreno sul quale è stato depositata la carcassa senza ali né motori appartiene allo stesso patron della compagnia, il comandante Gennaro Savanelli il quale dice con voce stentorea: «Non si tratta di un rifiuto».

Aereo abbandonato in un campo coltivato

Sulla questione è in corso un’indagine da parte della sezione operativa ambientale della polizia municipale di Napoli, guidata dal capitano Enrico Borrelli. Approfondimenti e verifiche per capire in che maniera approcciarsi a questi singolare caso di rifiuto abbandonato, anche se il proprietario del velivolo insiste a spiegare che non si tratta di un rifiuto e non è stato nemmeno abbandonato.
«Quel mezzo appartiene alla SlamAir da tanti anni. Era diventato vecchio e non più produttivo per cui abbiamo deciso di non farlo volare più. Nell’hangar occupava troppo spazio, sicché abbiamo deciso di smontarlo e di avviare le procedure per la cancellazione dai registri dell’Enac (l’Ente Nazionale Aviazione Civile), nel frattempo lo abbiamo appoggiato su quel terreno di via Borrelli che è di mia proprietà».
Il trasferimento nel campo coltivato è avvenuto, secondo il racconto del comandante Savanelli, un paio di mesi fa senza troppo clamore e con tutte le possibili cautele, spiega l’uomo: «Sono state rispettate tutte le procedure di tutela dell’ambiente. Abbiamo rimosso i motori per evitare perdita di olio, sono state smontate le ali che contengono i serbatoi del carburante. Insomma, non c’è nessun pericolo d’inquinamento, e comunque quello non può essere considerato un rifiuto, né speciale né pericoloso».

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