Cronaca

Napoli, rischio chiusura per il cinema Metropolitan?

Tra via Chiaia e San Pasquali corrono già le voci a causa di una crisi che sta colpendo per lo più gli imprenditori

Un’altra attività potrebbe abbassare le seracinesche per sempre, è a rischio chiusura il Cinema Metropolitan di Napoli? Tra via Chiaia e San Pasquali corrono già le voci a causa di una crisi che sta colpendo per lo più gli imprenditori. Mantenere a galla un locale risulta, al momento, davvero difficile.

Rischio chiusura per il Cinema Metropolitan di Napoli?

Da qualche ore per le vie della città non si parla d’altro e e voci parlano proprio di una possibile chiusura di un altro pezzo di storia, il Cinema Metropolitan. La crisi ormai sta mettendo alle strette tutte le attività, quasi nessuna nel Napoletano si è rialzata del tutto dalla pandemia e dalle bollette galattiche arrivate negli scorsi mesi.

L’addio del Metropolitan sarebbe drammatico, dal punto di vista sociale e culturale, per il salotto buono della città. Ma come stanno davvero le cose?

La situazione

La situazione è davvero così tragica? A parlarne è Luigi Grispello: “Vista la situazione del mercato – esordisce – potrebbero chiudere tutti i cinema di Napoli”. Un colpo davvero drastico. Dal 2019 ad oggi più della metà degli spettatori non entra più nelle sale. Le speranze ono legate agli incassi natalizi e agli aiuti che dovrebbero arrivare dallo Stato.

“Se il Metropolitan è a rischio? Lo è come tutte le altre sale d’Italia – prosegue Grispello – Intendo dire che possono chiudere tutti i cinema. Tutte i grandi schermi del Paese, purtroppo, registrano un calo medio del 55% rispetto al 2019. E la Campania è in linea con i dati nazionali. Fitto, luce, dipendenti: abbiamo una grossa forza di resilienza e faremo di tutto per andare avanti, anche per difendere la funzione socio-culturale che rivestiamo nei confronti della città, ma senza aiuti dallo Stato non risolveremo la situazione. Per quanto riguarda l’America Hall, al Vomero ho sospeso il fitto da più di tre anni per farlo andare avanti, e ho dovuto chiudere il Sofia a Pozzuoli. È naturale che ci siano alcune strutture più deboli di altre, ma il calo generale c’è.”

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