Cronaca

Napoli, l’odissea di un 45enne contagiato: “Ho avvisato tutti: l’Asl ignora i miei contatti”

Napoli, un 45enne positivo al coronavirus ha vissuto un vero e proprio calvario dopo la scoperta del contagio

Napoli, un 45enne positivo al coronavirus ha vissuto un vero e proprio calvario dopo la scoperta del contagio. “Ho fatto tutto da solo, senza l’aiuto dell’Asl”, racconta l’uomo.

L’odissea di un positivo al coronavirus

Il protagonista dell’odissea è un commercialista di Chiaia, Amedeo Giglio: anche la moglie è positiva al Covid. Solo le figlie sono risultate negative. Le ragazze vivono in isolamento domiciliare dal 21 settembre ma «senza i rallentamenti e i disservizi dell’Asl potremmo già essere liberi», sostengono i coniugi.

«Ho speso più di 500 euro in tamponi privati e ho contattato tutti gli amici e conoscenti che avevo incontrato nella settimana prima di avere il risultato del tampone, per comunicare la mia positività – aggiunge Amedeo – stiamo agendo con responsabilità ma le istituzioni sanitarie sono assenti». «Ho fatto tutto da solo, senza l’aiuto dell’Asl».

Il calvario

Amedeo è rientrato a Napoli il 21 settembre dopo una vacanza. L’uomo ha deciso di sottoporsi a tampone privatamente. Dopo due giorni, arriva la conferma della positività al coronavirus. Il professionista ha avvertito il medico di base ha deciso di sottoporre a tampone anche la moglie e le figlie.

“Nessun medico dell’Asl mi ha contattato per sapere come stavo e per fare la ricerca dei miei contatti stretti – spiega il commercialista – per questo mi sono organizzato da solo». «Non c’è nulla di cui vergognarsi nel chiamare conoscenti e amici per spiegare che si ha il Covid ma non è giusto essere abbandonati».

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