Cronaca

Napoli, disastro ambientale: condannati a 18 e 15 anni di carcere

NAPOLI. Emesse le sentenze per avvelenamento delle falde acquifere e disastro ambientale. Condannati a 18 e 15 anni di carcere, l’avvocato Chianese e il casalese Cerci.

L’avvelenamento dell’ambiente

Tra le pene più alte ci sono quelle ricevute dall’avvocato di PareteCipriano Chianese condannato a 18 anni (in primo grado era stato deciso 20) e Gaetano Cerci, della fazione dei Casalesi sotto Bidognetti, condannato a 15 anni (in precedenza erano 16).


giudice


E’ stata emessa, da non molto, dalla Corte d’Appello di Napoli la sentenza di secondo grado dell’inchiesta, per i rifiuti tossici, Resit. Confermato l’impianto accusatorio che era emerso già in primo grado.

Nemmeno la nuova super perizia, chiesta del procuratore generale nel corso del dibattimento, è riuscita a modificare i risultati dell’indagine sulla discarica di Parete.

Gli imputati

Tra gli imputati vi è anche l’ex sub commissario di governo per l’emergenza in Campania, Giulio Facchi e i fratelli Elio, Generoso e Raffaele Roma, imprenditori del settore.

Il processo è partito successivamente all’inchiesta, condotta dalla Procura di Napoli sui rifiuti sversati nei territori tra Parete e Giuliano e su quelli che sono stati riversati nella discarica Resit di Giuliano.

In breve tempo, i rifiuti sono diventati una vera e propria bomba ecologica, e secondo l’accusa si tratta senza dubbio dei reati di disastro ambientale e avvelenamento delle falde acquifere.

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