Cronaca

Napoli, infermiera aggredita al pronto soccorso del Santobono da una madre: “Assurdo”

Francesco Emilio Borrelli: “Pene durissime per chi picchia medici e devasta ospedali, assurdo aggredire chi vuole aiutarci”

Ancora violenza a Napoli dove un’infermiera è stata aggredita al pronto soccorso del Santobono da una madre. Ferma condanna del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: “Pene durissime per chi picchia medici e devasta ospedali, assurdo aggredire chi vuole aiutarci”.

Napoli, infermiera aggredita al pronto soccorso del Santobono

Un’infermiera è stata aggredita al pronto soccorso del Santobono da una madre. Ferma condanna del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: “Pene durissime per chi picchia medici e devasta ospedali, assurdo aggredire chi vuole aiutarci”.

La denuncia

“Lo scorso venerdì, 16 settembre, intorno alle 21:30, una mia collega è stata aggredita verbalmente e fisicamente da una madre” questo il racconto di Federica, collega della vittima, che si è rivolta al consigliere Borrelli.

“La signora è saltata addosso all’infermiera solo perché stava facendo, bene, il suo lavoro. A far scattare la miccia un’auto arrivata al pronto soccorso a tutta velocità con a bordo un’adolescente in preda ad un episodio critico ed evidentemente in codice rosso. A quel punto la mia collega è subito scattata dalla sedia per andare in contro all’emergenza, cosa che non è andata giù alla protagonista dell’aggressione che ha iniziato a insultare, spintonare e tirare i capelli all’infermiera.”

La condanna di Borrelli

Ferma condanna del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: “Da anni ci battiamo per ottenere pene severissime nei confronti di chi aggredisce medici e infermieri o danneggia gli ospedali. Mostrare il pugno di ferro contro questi delinquenti. Quanto accaduto al Santobono è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di una sequela lunghissima di episodi di aggressione ai danni del personale sanitario, è giunto il momento di dire basta”.

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