Cronaca

Gli vietano di entrare all’ospedale con la moglie e picchia un infermiere: ancora violenza al Cotugno

Napoli, infermiere del Cotugno picchiato dal marito di una paziente. Si è reco necessario l’intervento delle guardie giurate

Ancora un’aggressione all’ospedale Cotugno dove un infermiere è stato picchiato dal marito di una paziente. La ragione? Gli era stato vietato di entrare con la consorte accompagnata al pronto soccorso del nosocomio partenoepo.

Napoli, infermiere del Cotugno picchiato dal marito di una paziente

Ancora violenza a paura negli ospedali napoletani. Al Cotugno di Napoli, un infermiere si è ritrovato con un occhio nero e 10 giorni di prognosi dopo un’aggressione. È accaduto nella giornata di mercoledì 13 luglio. Un uomo ha accompagnato la moglie al pronto soccorso infettivologico dell’ospedale, poiché quest’ultima potesse essere assistita. La donna, dunque, è stata presa subito in carico ed ha effettuato il triage. Poi però, come riporta Fanpage, l’uomo avrebbe preteso di entrare insieme alla compagna: una circostanza che è vietata, soprattutto a causa delle norme Covid.

Il marito della donna, dopo qualche ora, sarebbe poi entrato nella stanza dove viene svolto il triage ed avrebbe sferrato un colpo in volto all’infermiere di turno. La situazione è tornata alla normalità soltanto dopo l’intervento delle guardie giurate, che hanno allertato anche i carabinieri, poi intervenuti sul posto. Il responsabile, al momento, non è ancora stato denunciato. Per l’infermiere, invece, una prognosi di 10 giorni.

La denuncia di Borrelli

“Chiediamo che al più presto si prendano seri provvedimenti contro questo violento. È preoccupante quanto la violenza sia in costante aumento e come venga innescata non solo da motivi futili ma spesso inesistenti. Sono comportamenti che nascono da una mentalità legata a doppio filo con la cultura sub-criminale che ha messo radici nella nostra terra e che ora vanno recise. Per farlo, occorre soprattutto una riforma della giustizia, prevedendo pene che siano certe e non più irrisorie per chi si comporta in questo modo. È altrettanto importante tutelare il personale sanitario, per questo servono nei pronto soccorso presidi militari o delle forze dell’ordine.” -ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, membro della commissione sanità

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