Cronaca

Napoli. Ospedale Betania, nuovi orari per il reparto di Neonatologia

NAPOLI. Arrivano buone notizie per i genitori di bimbi neonati, l’Ospedale Evangelico Betania, nel quartiere Ponticelli, cambia l’orario di visita nel reparto di neonatologia restando aperto 12 ore giornaliere consentendo l’ingresso libero ai genitori.

Il Comunicato

Dal 16 luglio 2018 l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia dell’Ospedale Evangelico Betania
ha introdotto una nuova modalità di accesso ad orari prestabiliti, molto meno vincolante rispetto a quella
precedente: sarà aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 21:00 tutti i giorni, consentendo l’ingresso libero ai
genitori.
L’obiettivo, in tempi brevi, è mantenere aperta la Terapia Intensiva Neonatale e la Sub-intensiva
ventiquattro ore su ventiquattro. Una vera e propria rivoluzione nell’assistenza ai neonati prematuri per il
territorio della Campania, dove nessuna TIN resta aperta così a lungo.
Porte aperte ai genitori, dunque, nella TIN, secondo quanto prevede il documento “Promozione dell’uso del
latte materno nelle Unità di Terapia Intensiva Neonatale e accesso dei genitori ai reparti” elaborato dalla
Società Italiana di Neonatologia (SIN) in collaborazione con il Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per
la promozione dell’allattamento al seno (TAS) operativo presso il Ministero della Salute, e l’Associazione
Vivere Onlus.
Questa iniziativa è un ulteriore traguardo verso l’umanizzazione delle cure” – afferma il Direttore
dell’Unità Operativa di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, Marcello Napolitano – “nel nostro
reparto di alta specializzazione, dove vengono ricoverati circa 500 neonati all’anno, questa decisione è stata
presa poiché possiamo contare su una buona organizzazione, grazie soprattutto alla piena collaborazione
del personale medico, infermieristico e degli operatori, in quanto è necessario garantire adeguati standard
di sicurezza sempre, anche nelle situazioni di emergenza.

I neonati hanno bisogno di mamma e papà, soprattutto durante il ricovero in ospedale. La loro vicinanza ha
un effetto rassicurante e la possibilità di garantire questa relazione senza interruzioni, comporta vantaggi
per tutti, riducendo stress e timori.

La vicinanza favorisce l’attaccamento fra madre, padre e neonato e la possibilità di nutrirlo con latte
materno, alimento preziosissimo per il neonato soprattutto se ha problemi di salute.
La possibilità, inoltre, per i genitori, di prendere parte in prima persona alle cure di cui i bambini prematuri
necessitano, consente loro di apprendere dagli operatori tecniche più idonee che dovranno saper attuare
anche a casa, quando il piccolo sarà dimesso dal reparto.

Le interazioni precoci ed efficaci tra il neonato pretermine e la figura affettiva di riferimento, costituiscono
un elemento protettivo per lo sviluppo cognitivo, emotivo e linguistico del neonato. Contrariamente, gli
effetti della separazione della mamma dal suo bambino determinano conseguenze importanti nella
relazione di attaccamento, con possibili riflessi sullo sviluppo neuro-cognitivo del neonato.
Questa scelta operata in piena armonia con tutte le figure professionali coinvolte ha un significato
simbolico enorme” – continua il Direttore della TIN – “è come se avessimo voluto restituire a madri e padri
la piena potestà genitoriale in una fase della vita molto delicata per loro”.
Anche se l’accesso dei genitori nelle TIN italiane è aumentato nel corso degli ultimi 20 anni, esistono ancora
grandi differenze territoriali e rispetto a paesi europei come Germania, Francia, Regno Unito, dove le TIN
restano aperte 24 ore su 24.
Gli obiettivi di un prossimo futuro per il nostro reparto sono quelli di personalizzare ancora di più
l’assistenza, centrando l’attenzione non solo sul piccolo paziente, ma facendoci carico dell’intero nucleo
familiare per ridurre al minimo l’impatto sulla famiglia dell’esperienza della nascita pretermine”, conclude
Napolitano.

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