Cronaca

“Dopo gusto e olfatto il Covid attacca l’udito e c’è chi non recupera”

Nuova scoperta a Napoli: il Covid può colpire anche l'udito. Proseguono gli studi sulla perdita di olfatto e gusto

Il Covid può avere conseguenze anche sull’udito. Non solo olfatto e gusto dunque, il Coronavirus può intaccare anche la nostra capacità di ascoltare. A rivelarlo è Domenico Napolitano, direttore dell’unità operativa complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Cardarelli: “Lo stiamo scoprendo oggi, purtroppo non sappiamo e non sapremo mai quanti pazienti deceduti nei mesi scorsi hanno avuto questo genere di effetti collaterali” come riportato dall’edizione odierna de Il Mattino.

Covid, le conseguenze sull’udito scoperte al Cardarelli

Il primario Napolitano, con la sua equipe, ha analizzato la perdita di olfatto e gusto, arrivando ad importanti conclusioni. Ora si stanno concentrando su questa nuova sorpresa che il Covid può riservare a chi ne viene colpito: “Siamo giunti alla conclusione che il Covid colpisce anche l’orecchio interno, provocando abbassamento dell’udito, sindrome vertiginosa e acufene”.

La perdita di gusto e olfatto: come comportarsi

Nel novanta per cento dei casi si ritorna ad avvertire gli odori e a sentire i sapori – prosegue il dottor Napolitano – La capacità di regressione è dovuta al fatto che il virus non aggredisce direttamente le cellule dell’olfatto o del gusto ma solo i neuroni di supporto.

“Se dopo quaranta giorni non si è avuta una regressione si inizia una terapia a base di vitamina A. Qualcuno usa anche il cortisone ma noi non siamo d’accordo. Bisogna stimolare l’olfatto come in palestra si stimolano i muscoli. Inalare odori forti come limone, arancio, caffè in polvere, noce moscata, eucaliptolo o altro. A questo genere di terapia solitamente ricorre non più del venti o trenta per cento di chi ha subito la perdita di gusto e olfatto, il resto recupera autonomamente, tranne un dieci per cento che purtroppo non recupera affatto. Il virus lo troviamo in naso e faringe quando facciamo il tampone, quindi è chiaro che è da lì che comincia il suo l’attacco. Naso e faringe sono le porte d’ingresso che adopera per aggredirci” ha spiegato Napolitano.


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