Cronaca

Napoli, nelle scuole comunali circa 67 bambini disabili senza insegnanti

Napoli, nelle scuole comunali circa 67 bambini disabili senza insegnanti: rifiutano il lavoro come insegnanti di sostegno e il part-time

È caos nelle scuole comunali del Comune di Napoli, come riporta il Mattino, sono circa 67 i bambini disabili che resteranno senza insegnanti di sostegno. Con l’inizio dell’anno scolastico il Comune ha tentato di coprire i vuoti in organico, ma su circa 143 posti vacanti, a tempo determinato, tra asili nido e scuole materne, hanno risposto sì soltanto in 65

Napoli, nelle scuole comunali circa 67 bambini disabili senza insegnanti

Per il profilo educatori e educatrici, a fronte di una carenza organica per gli asili nido comunali sono state previste 32 unità con assunzione a tempo determinato di cui 3 con contratti part time. Sono stati convocati 133 idonei dalla graduatoria Ise del concorso Ripam 2015. Di questi hanno accettato solo in 21, lasciando ben 11 caselle vacanti.

Il disagio

Ancora una volta non si è ragionato sulla necessità fisiologica del servizio. Infatti, se si ragionasse in maniera più ampia, stando anche ai numeri dei bambini iscritti, si dovrebbe parlare di almeno 50 assunzioni per il servizio asili nido. Difatti per le scuole materne, per maestre e insegnanti di sostegno, convocate dalle graduatorie statali per poco più di 100 contratti a tempo determinato, di cui più della metà part time al 66%, su 650 convocazioni, 150 solo ieri mattina, hanno accettato in 44 rifiutando il part time e gli incarichi per il sostegno.

Un altro nodo da sciogliere

Un altro nodo con il quale dovrà fare i conti il nuovo sindaco Gaetano Manfredi è quello del Welfare. La carenza di assistenti sociali è atavica e anche con i nuovi ingressi i numeri restano a dir poco esigui. Sono 128 gli assistenti sociali per tutte e dieci le Municipalità. Ce ne sono 6 sulla prima, Chiaia-Posillipo-San Ferdinando, dei quali due per ogni quartiere; 16 sulla seconda, Avvocata-Montecalvario-San Giuseppe-Porto-Mercato-Pendino, in pratica due assistenti e mezzo per zona; 14 a Stella-San Carlo all’Arena; 16 a San Lorenzo-Vicaria-Poggioreale-Zona industriale; 6 al Vomero-Arenella; 19 a San Giovanni-Barra-Ponticelli, in pratica sei per ogni quartiere di Napoli est; 13 a Miano-Secondigliano-San Pietro a Patierno; 16 a Piscinola-Marinella-Scampia-Chiaiano; 13 a Soccavo-Pianura e 9 a Fuorigrotta-Bagnoli. Se si considerano le difficoltà socio-economiche di alcune zone della città, ritrovarsi con due o tre assistenti sociali divisi per turni, è di fatto pari a zero. Cisl e Csa rivolgono un appello al nuovo sindaco: “Il primo cittadino ha nei suoi punti prioritari il funzionamento della macchina comunale e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. A fine anno il Comune avrà meno di 4mila 500 dipendenti. Senza personale, percorsi di formazione, mezzi e strutture, c’è poco da riorganizzare. Finché vi saranno solo due assistenti sociali per un intero quartiere periferico, il contrasto a povertà ed emarginazione sarà ben poco efficace”.

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