Cronaca

Allarme case, occupazioni a Chiaia e Soccavo

Allarme di occupazioni case nel Napoletano, a Chiaia e Soccavo: mercoledì mattina, a porte chiuse, si torna a parlare di abusi e di occupazioni abusive

Allarme di occupazioni case nel Napoletano, a Chiaia e Soccavo: secondo quanto riportato dal Mattino, mercoledì mattina, a porte chiuse, si torna a parlare di abusi e di occupazioni abusive del patrimonio cittadino.

Occupazioni a Chiaia e Soccavo

Case prese di mira, assalto a strutture dello Stato, legittimi assegnatari in perenne attesa. Una galassia di abusi, su cui sta provando a fare chiarezza il prefetto di Napoli Claudio Palomba, deciso a non cedere di un passo rispetto alle forme più eclatanti di arroganza.

Parla il Consigliere Regionale

Spiega il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, tra i primi a denunciare l’arroganza di alcune famiglie nei confronti di soggetti più deboli: “La situazione degli alloggi popolari è molto complessa. Non tutti gli occupanti abusivi sono uguali. Li potremmo dividere in più categorie”.

Divisa in categorie

“La prima è quella dei criminali e camorristi. Soggetti che con la violenza occupano alloggi popolari o pubblici sia per metterci i propri affiliati, sia per utilizzarli come basi di spaccio o per nascondere armi sia per sub affittarli al fine speculativo. Un giro di affari che impegna interi clan e vale decine di milioni di euro di profitti all’anno. La seconda categoria riguarda invece gli occupanti abusivi che sono entrati nelle abitazioni senza violenza, casomai pagando al nero soggetti criminali, e non hanno alcun diritto di stare all’interno di esse e frequentemente ne fanno un uso speculativo. La terza è quella degli occupanti abusivi che sono entrati negli alloggi in modo irregolare ma senza violenza che hanno i requisiti per poter ottenere una casa popolare ma che o non hanno fatto domanda al comune di residenza o pur avendone diritto e avendo fatto regolare richiesta non hanno ancora ottenuto l’alloggio. Infine ci sono gli occupanti abusivi di edifici pubblici abbandonati o peggio pericolanti su cui va fatto un discorso totalmente a parte”.

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