Cronaca

Odissea tra tre ospedali, morto uno chef

TORRE DEL GRECO. Rientra dopo mesi di lavoro su una nave da crociera ma, dopo poche settimane, uno chef muore dopo una odissea tra tre ospedali.

Drammatica la vicenda di Giuseppe Poetini: come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, l’uomo – di Torre del Greco – è morto dopo aver girato tre ospedali.

A ricostruire quanto accaduto, sul quotidiano Il Mattino, è l’avvocato Antonella Sindona, che ha ricevuto dalla famiglia dell’uomo l’incarico di seguire la vicenda: stando a quanto si è appreso l’uomo accusa dei dolori allo stomaco e si sottopone a esami clinici dai quali emergono valori bassi di emoglobina.

Nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre i familiari, preoccupati, lo portano all’ospedale Maresca di Torre del Greco. Qui i medici sottopongono il paziente a gastroscopia, diagnosticando un’ulcera duodenale. La situazione è giudicata grave, perché Poetini ha anche perdite di sangue: si decide quindi di trasferire il paziente in una struttura che disponga di un reparto rianimazione, non presente al Maresca.

L’avvocato della famiglia racconta che, dopo un giro di telefonate, emerge la possibilità di un ricovero presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale Ascalesi. Qui Giuseppe Poetini arriva in condizioni critiche.

Dopo tre giorni, il 4 novembre le condizioni di salute dell’uomo fortunatamente sono migliorate, tanto che di fatto si è stabilizzato. Condizione questa che permette il trasferimento del paziente nel reparto di  Medicina. Sembra che il peggio sia passato, invece non è così: domenica 5 novembre, racconta l’avvocato Sindona, lo stato di Poetini è di nuovo critico. I valori dell’emoglobina tornano a un livello basso. I medici decidono di fare una nuova gastroscopia, ma c’è un problema: il sabato e la domenica il reparto di gastroenterologia dell’Ascalesi non è in funzione.

Altro giro di telefonate fino all’accertata disponibilità che arriva dal Cardarelli. In questo ospedale Poetini arriva lucido, come sottolinea il legale della famiglia, tanto che è lui a rispondere alle domande che di prassi vengono poste in fase di accettazione, prima ancora che possano raggiungerlo i parenti. I familiari al loro arrivo trovano Giuseppe in barella al pronto soccorso, in attesa di sottoporsi all’esame. Ma durante la gastroscopia la situazione precipita. L’atmosfera è concitata, si cercano sacche di sangue. E alla fine Poetini muore, come spiegheranno poi i sanitari alla famiglia, per un’imponente emorragia.

La procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo: sarà la magistratura a fare chiarezza sulla tragedia.

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