Cronaca

Omicidio D’Onofrio a Napoli, il boss De Micco respinge le accuse: “Parlavamo di una partita a biliardo”

Ha rigettato ogni accusa Marco De Micco, il presunto boss di Ponticelli fermato ieri

Il boss De Micco respinge le accuse sull’omicidio a Carmine D’Onofrio: “Non parlavamo di un delitto ma di una partita a biliardo”.

Omicidio D’Onofrio, De Micco respinge le accuse

Ha rigettato ogni accusa il presunto boss di Ponticelli fermato ieri mattina con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Carmine D’Onofrio. De Micco ha, sostanzialmente, tentato di demolire l’impianto accusatorio messo in piedi dalla Dda nei suoi confronti, a cominciare dall’accusa di aver sequestrato e malmenato Giovanni Mignano.

L’interrogatorio

“Io a questo Mignano non lo conosco proprio -ha riferito agli inquirenti- e se lo incontro per strada non so nemmeno come è fatto”. Un episodio, quello del rapimento di Mignano, da cui, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe maturata la decisione di uccidere D’Onofrio. Portato al suo cospetto, Mignano, percosso e minacciato dallo stesso De Micco avrebbe ammesso la sua responsabilità nell’attentato e anche riferito che, insieme a lui avrebbe agito “Carmine” che, per gli investigatori, altri non sarebbe che D’Onofrio. Una ricostruzione che si basa su alcune intercettazioni ambientali raccolte grazie alle microspie posizionate all’interno dell’abitazione di De Micco, luogo dove il brutale interrogatorio sarebbe avvenuto. Una ricostruzione che, tuttavia, è stata ampiamente contestata dallo stesso De Micco e dal suo difensore.

La partita di biliardo e non un omicidio

Si riferirebbero, secondo la tesi difensiva, non alla preparazione di un omicidio ma piuttosto a una partita di biliardo.

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