Cronaca

Omicidio a Napoli, fuochi d’artificio “per festeggiare la morte di un nemico”

Fuochi d’artificio “per festeggiare la morte di un nemico”: questo è quanto avvenuto nella tarda serata di ieri dopo l’omicidio di Bruno Solla a Ponticelli, in provincia di Napoli. La vittima, pluripregiudicato e legato al clan De Luca Bossa, è stato freddato con 5 colpi di pistola.

Napoli, fuochi d’artificio dopo l’omicidio di Bruno Solla

Dopo l’agguato a Bruno Solla, 59enne pluripregiudicato e legato al clan De Luca Bossa, i “rivali” hanno festeggiato la sua morte con fuochi d’artificio. Questa macabra coincidenza, subito dopo l’omicidio, non è passata inosservata agli investigatori (come anche ai residenti che ne hanno lanciato l’allarme). Nella zona controllata dalla famiglia De Micco sono stati fatti brillare fuochi artificiali.

L’agguato a Bruno Solla

Omicidio questa notte 4 aprile, a Ponticelli: un pregiudicato è stato ucciso con numerosi colpi d’arma da fuoco da un commando composto da almeno due killer. Si chiamava Bruno Solla, classe 1963. È lui la vittima dell’agguato avvenuto ieri sera in viale delle Metamorfosi, a Ponticelli. Solla è stato colpito ad un braccio e al petto.

Portato in condizioni critiche all’Ospedale del Mare, è morto poco dopo il ricovero. La vittima ha precedenti e per gli inquirenti era vicina al clan De Luca-Bossa. In passato era legata alla famiglia Sarno. Successivamente al pentimento del boss che tutti conoscevano come Il Sindaco, e con il disgregarsi del clan, Solla e i suoi fratelli (coinvolti nelle attività di traffico di droga) erano passati con il gruppo De Luca Bossa, oggi in guerra con i De Micco. 

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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