Cronaca

Omicidio Rosa Gigante, cosa ha detto Donato De Caprio a Porta a Porta

Sono passati tre giorni dall’omicidio di Rosa Gigante, la madre di Donato De Caprio, salumiere-imprenditore celebre sul social TikTok che nella serata di giovedì 20 aprile è stato ospite di Porta a Porta su Rai 1. Donato ha risposto alle domande di Bruno Vespa, parlando del delitto di Pianura, dove l’anziana donna è stata uccisa in casa.

Omicidio Rosa Gigante, cosa ha detto Donato De Caprio a Porta a Porta

Accompagnato dal suo avvocato, Hillary Sedu, ha deciso di parlare della morte della mamma, Rosa Gigante. Ancora ed inevitabilmente provato, Donato ha chiarito: “Non mi sono fatto un’idea del perché sia successo“. Poi, il racconto di quei tragici momenti:

Io stavo lavorando, ho avuto una telefonata da mio figlio che la nonna non si sentiva bene, mio figlio non riusciva a parlare perché è un bambino, e la signora del piano di sotto mi ha detto, vieni a casa che tua mamma non sta bene. Una volta arrivato a casa non ho avuto nemmeno il tempo di vederla né di entrare perché c’era già la polizia che aveva sbarrato tutto.  Mia madre era non vedente, una patologia certificata da più medici. Apriva la porta solo a noi familiari“.

Omicidio Rosa Gigante, i dettagli e il dolore di Donato

Intanto, proseguono le indagini a carico di Stefania Russolillo, la 47enne vicina di casa che dovrà rispondere di omicidio volontario. La vittima è stata ritrovata in casa, vicino alla porta d’ingresso. Sul collo sono stati trovati visto segni e una parte dei vestiti che indossava, sembravano bruciacchiati. Le cause del decesso della 72enne saranno chiarite dall’autopsia.

L’indagine della Squadra mobile è partita dalla testimonianza di Stefania Russolillo che, dopo aver confidato al compagno: “Ho ucciso la signora Rosa e l’ho bruciata“, ha chiamato la polizia. Dopo qualche ora, la donna ha cambiato versione, raccontando al pm di aver litigato con l’anziana perché l’accusava “di rubare le bollette e sporcare il pianerottolo“. Stando a quanto detto della donna, da tempo seguita da un centro di igiene mentale, sarebbe stata una colluttazione fino alla “caduta all’indietro” dell’anziana, dopo la quale non ricorda più nulla.

Le indagini vertono su un tubicino di gomma per aerosol e la testimonianza di due vicine di casa. Elementi che potrebbero confermare l’ipotesi dello strangolamento dell’anziana.

Redazione L'Occhio di Napoli

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