Cronaca

Rissa in famiglia con omicidio a Pozzuoli, 45enne muore accoltellato: fermato un 63enne

Pozzuoli, 45enne ucciso accoltellato: fermato un 63enne per omicidio. Alla base delle violenze ci sarebbero motivi di natura condominiale

Un uomo di 63 anni è stato fermato per l’omicidio di Alessandro Cristian Amato, il 45enne ucciso accoltellato Pozzuoli al culmine di una lite in via Pisciarelli nella serata di ieri, sabato 10 luglio. I carabinieri sono risaliti al 63enne, tra i feriti della rissa scoppiata per motivi economici tra persone tra loro imparentate, dopo aver incrociato alcune testimonianze. Tra la vittima e l’arrestato – accusato di omicidio volontario – ci sarebbe un rapporto di parentela.

Pozzuoli, 45enne ucciso accoltellato: 63enne fermato per omicidio

Un pomeriggio di follia ieri, 10 luglio, in via Pisciarelli, all’interno del quartiere popolare di Agnano, dove si è verificata una lite tra parenti, nata per la gestione delle quote condominiali, finita con un morto e quattro feriti. Come riportato da  “Il Mattino”, la vittima è Alessandro Cristian Amato, 46 anni, incensurato nativo di Gallarate, ucciso con una coltellata all’emitorace sinistro all’altezza del cuore. L’uomo è spirato durante il tragitto verso il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Una disperata corsa in ambulanza che non è bastata per salvare la vita al 46enne.

Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Pozzuoli allertati da alcuni residenti che avevano segnalato una rissa al 112: al loro arrivo nessuna traccia delle persone coinvolte nelle violenze, che sarebbero almeno sei, tutti uomini. Di questi, oltre alla vittima, quattro sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo per le ferite mentre altre persone sono in corso di identificazione. Bisognerà capire, soprattutto, chi tra loro ha inferto la coltellata fatale.

La ricostruzione

Alla base delle violenze ci sarebbero stati motivi di natura condominiale, in particolare dettate dalla gestione delle quote mensili e delle parti comuni della palazzina doveva la vittima viveva con i propri familiari. Un edificio occupato quasi interamente da nuclei familiari. Fratelli, zii, nipoti che negli ultimi tempi, secondo quanto ricostruito, avevano avuto diversi screzi.

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