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Operai Cub senza stipendio, la svolta in Regione

ACERRA. Un po’ di ossigeno per i lavoratori del Consorzio Unico di Bacino (Cub), da anni ormai in stato di agitazione. Lo riporta il periodico Oblò magazine.

La protesta di Giovanni D’Errico

Nelle scorse settimane Giovanni D’Errico, operaio del Cub, era salito su una gru ad Acerra e aveva minacciato di gettarsi di sotto se non si fosse trovata subito una soluzione per lui e per i suoi colleghi. L’operaio senza incarico e senza salario, era rimasto praticamente al freddo, sotto una pioggia battente e senza mangiare e bere. A dargli sostegno nei pressi della piazza c’erano sotto un gazebo un gruppo di amici e di colleghi, finché il 50enne operaio Cub, febbricitante, non decise di scendere dalla gru per poi essere trasportato con un’ambulanza presso la clinica Villa dei Fiori, dove ricevette le cure dei sanitari di turno.

Una situazione difficile in quanto gli operai del Consorzio vivono da anni uno stato di precarietà, pur essendo rimasti negli organici dell’Ente regionale, nel frattempo messo in liquidazione dalla Regione Campania. Il Consorzio è in liquidazione dal 2010 ed i lavoratori, tra le province di Caserta e di Napoli, in totale ammontano a circa 1200 unità. E sono circa 120 quelli di Acerra che, per 18 mesi (sino a febbraio 2013), hanno stoccato le ecoballe sulla piazzola n.2 sita di fronte al termovalorizzatore e l’hanno bonificata.

Il vertice in Regione Campania

A seguito del vertice tenutosi dopo la protesta di Giovanni D’Errico la giunta regionale, guidata dal presidente Vincenzo De Luca, riusciva a trovare una soluzione temporanea per tutti i lavoratori. I quali, dal prossimo mese di aprile, percepiranno per 18 mesi un mensile pari 1300 euro lordi, venendo impiegati in una serie di servizi nell’ambito dei rifiuti con contratti a termine. Un’iniziativa occupazionale resa possibile grazie allo sblocco di circa 30 milioni di euro.

Dunque un anno e mezzo per sopravvivere. Lo strumento ideato da Bonavitacola punta, pertanto, sui vari incarichi, che gli addetti del Cub hanno ricoperto all’inizio, ossia quando furono assunti nel 2005: monitoraggio della raccolta differenziata, sorveglianza delle discariche, controllo delle aree sensibili soggette allo scarico abusivo, incentivo porta a porta della raccolta differenziata, controllo del territorio. Tutti servizi utili ma inspiegabilmente “sottratti” al Consorzio.

“Solo grazie al sacrificio di Giovanni – rimarcavano i suoi amici – è stato possibile sbloccare la situazione per tutti gli operai. Non volevamo che ci scappasse il morto proprio alla vigilia delle elezioni politiche. Chiediamo solo che siano rispettati i nostri diritti e quindi il versamento delle spettanze arretrate, dei contributi, la possibilità di poter lavorare e un vita dignitosa. Anche perché molti progetti attuati a tempo determinato si sono poi rivelati inefficaci”. Della vicenda si è sempre interessato anche il vescovo Antonio Di Donna.

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