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Palazzo Cavalcanti diventa la casa del cinema a Napoli: ecco perché

NAPOLI. Il Palazzo Cavalcanti di via Toledo diventa ufficialmente il «Cohousing Cinema Napoli». Ad inaugurare il nuovo spazio dell’Ufficio Cinema del Comune di Napoli al piano nobile dello storico palazzo appena ristrutturato, nato nel 2015, sono stati a il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele, Domenico Procacci, produttore Fandango, Riccardo Tozzi, Ceo e Fondatore Cattleya, Gabriele Immirzi di Fremantlemedia e il vicedirettore di Rai Fiction Francesco Nardella. Al taglio del nastro erano presenti anche i registi e sceneggiatori Francesca Comencini, impegnata nella quarta stagione della fortunata serie Gomorra, e Stefano Incerti.

Cohousing Cinema Napoli, cos’è

Il «Cohousing Cinema Napoli» è uno spazio di 700 metri quadri che ha già ospitato grandi produzioni, come Wildeside per l’Amica Geniale, Cattleya per Gomorra 4 (che hanno portato in città un investimento di 7 milioni di euro) e Clemart con i Bastardi di Pizzofalcone. L’obiettivo preannunciato è la creazione di un luogo aperto che punta a offrire a produzioni nazionali e internazionali i servizi essenziali per semplificare il lavoro agli operatori. Gli spazi sono stati suddivisi in 4 principali zone, con due sale comuni: la prima dedicata alle riunioni istituzionali e a attività di casting, e l’altra destinata ad attività di formazione. Le sale «uso ufficio», invece, si sviluppano per oltre 300 metri quadri e ospiteranno le società di produzione che gireranno film, serie tv, spot, videoclip o altri prodotti audiovisivi nella città di Napoli. Negli ultimi tre anni il capoluogo partenopeo ha accolto quasi 500 produzioni nazionali e internazionali.

Il regolamento per la gestione degli spazi da parte delle produzioni ospiti è ancora in via di definizione da parte del Comune di Napoli, che metterà a disposizione la proprietà senza riscuotere canone di locazione. Nessun introito per le casse di Palazzo San Giacomo, dunque, ma solo una convenzione sottoscritta tra gli operatori e l’amministrazione che riconoscerà un rimborso forfettario a copertura delle spese calcolato in base alla superficie occupata.

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