Cronaca

Strage a Palma Campania, uccide i vicini per i troppi rumori

Aniello Lombardi, 83 anni, imprenditore edile in pensione, ha scosso un tranquillo sabato sera a Palma Campania: con dei colpi di pistola ha ucciso Francesco Di Giuseppe, 67 anni, proprietario di un chiosco in via Trieste che si trova proprio sopra la palazzina dove abita l’assassino. Feriti, invece, la figlia della vittima, Mariarosa, e suo marito Andrea Nappo. La donna è stata colpita al petto, l’uomo preso solo di striscio: entrambi sono fuori pericolo di vita.

Uccide i vicini per il troppo rumore

Un imprenditore di Palma Campania poteva commettere una strage in preda alla furia. Nello chalet di via Trieste c’erano decine di persone, bambini compresi. Lo ha spinto una rabbia furiosa, cieca, causata da un’antica rivalità e da liti che duravano da anni. In quello chalet si faceva troppa confusione, c’era lo stereo ad alto volume e le macchine degli avventori, come spesso succedeva, venivano parcheggiate proprio davanti al passo carrabile che conduce alla casa dei Lombardi.

La dinamica

Aniello Lombardi però stavolta promette di non darla vinta: «Torno sopra a prendere la pistola». Nessuno gli crede, invece lo fa davvero. Dopo poco più di mezz’ora rientra nello chalet con una pistola semiautomatica modello Guardian calibro 9. Va direttamente verso Francesco Di Giuseppe e spara due volte, cogliendolo al ventre e all’inguine. Poi spara ancora, altre tre volte: colpisce Mariarosa e Andrea, li lascia lì e torna a casa.

Nel frattempo nello chalet si scatena il panico: la figlia di Francesco, pur ferita, si getta sul papà per cercare di aiutarlo. L’uomo perde tantissimo sangue, arrivano i soccorsi, viene portato all’ospedale di Nola dove, però, nel cuore della notte perde la vita. La figlia ed il genero, invece, andranno all’ospedale di Sarno. Sul posto arriva quasi subito il maresciallo Massimo Nasti, comandante della caserma a Palma Campania. È libero dal servizio, passeggia con la moglie ma sente gli schiamazzi e si precipita. Poi arriveranno anche gli altri carabinieri della stazione, ma l’indagine è breve: «È stato Lombardi», urlano tutti.

L’arresto

I militari lo trovano seduto su una poltrona, la pistola a pochi metri, su un tavolino.  Ma nella casa c’era anche un arsenale: 5 fucili, una pistola semiautomatica Beretta Px4 Storm, una rivoltella Colt e circa 290 munizioni di vario calibro. Armi regolarmente detenute, con un permesso da cacciatore. Aniello Lombardi segue le forze dell’ordine senza fare troppe storie, poi appena esce di casa trova l’inferno: centinaia di persone vogliono linciarlo.

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