Curiosità

Nati oggi, Paolo Emilio Imbriani: il sindaco che osò cambiare il toponimo di via Toledo

NAPOLI. Giurista, patriota, poeta, senatore del Regno d’Italia e sindaco di Napoli. In breve, la biografia di Paolo Emilio Imbriani, nato il 31 dicembre del 1808 e morto il 3 febbraio del 1877 a Napoli, racconta tanto ma non tutto della sua figura.

Le origini

Figlio di Matteo e Caterina Di Falco, rispettivamente originari di Roccabascerana e Pomigliano d’Arco, Imbriani visse gran parte della sua vita a San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino, ma fu uno dei protagonisti della vita pubblica di Napoli soprattutto nei primi anni dell’Unità d’Italia.

Liberale fin da giovane, condivise gli ideale del padre che partecipò ai moti del 1820-1821. Fu quindi esiliato dai Borbone di Napoli. Tornato in patria nel 1831, ebbe importanti frequentazioni tra le quali spicca la conoscenza di Francesco De Sanctis. Laureato in Legge, Paolo Emilio Imbriani insegnò prima all’Università di Napoli e poi a quella di Pisa. Nel 1863 fu eletto senatore del Regno d’Italia.

Via Toledo o via Roma?

 

L’esperienza diretta con la città di Napoli arrivo nel biennio 1870-1872, quando Paolo Emilio Imbriani vestì i panni di sindaco della sua città natale.

Reduce dall’esperienza in Parlamento, tra le altre cose, il nuovo primo cittadino cambiò il toponimo di via Toledo in via Roma. E mai scelta fu più impopolare. I napoletani, la cui identità era anche allora tanto forte da distinguersi da quella della nascente Italia Unita (che tra l’altro era ancora in cerca di una vera identità), si ribellarono a quella scelta.

L’importanza di via Toledo, dal punto di vista commerciale ma anche strettamente simbolico, era già altissima per i cittadini di Napoli. Per contrastare la scelta del sindaco nacque anche un comitato il cui unico obiettivo era quello di far ripristinare il vecchio toponimo della centralissima strada.

Tra le altre cose, il primo cittadino divenne bersaglio di scherno e proverbi popolari come:

«Un detto antico, e proverbio si noma, dice:
tutte le vie menano a Roma;
Imbriani, la tua molto diversa,
non mena a Roma ma mena ad Aversa».

Il riferimento, naturalmente, è al manicomio allora attivo ad Aversa, la Real Casa dei matti: una decisione di questo tipo, per i napoletani, poteva essere soltanto frutto della mente di un pazzo, appunto.

La statua di Paolo Emilio Imbriani, scolpita da Tito Angelini nel 1877 e riconosciuta come monumento nazionale, si trova tutto in piazza Mazzini a Napoli. Restaurata di recente, l’inaugurazione nel maggio del 2011 fu segnata da una scena abbastanza imbarazzante. Nel momento in cui la statua fu scoperta per essere mostrata alla folla, il vento fece impigliare il drappo tra le dita del personaggio immortalato nell’opera. L’episodio scatenò l’ilarità dei presenti, molti dei quali legavano il nome di Imbriani soprattutto alla vicenda del toponimo di via Roma.

La strada riacquistò la dicitura di via Toledo, ancora oggi in vigore, negli anni Settanta per volere del sindaco di Napoli Maurizio Valenzi, primo cittadino del capoluogo campano dal 1975 al 1983.

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio