Cronaca

Picco influenza, ospedali cittadini presi d’assalto

NAPOLI. Un fine settimana di fuoco per i pronto soccorso e gli ospedali della città: il Cardarelli, principale presidio campano, continua ad essere sotto pressione a causa dell’altissimo numero di accessi degli ultimi giorni attestati oltre la soglia dei 300. Il dato preoccupante – come riportato dal quotidiano Il Mattino – riguarda il numero di barelle che ha superato ieri mattina la soglia di allarme fissata a quota 30.

Cosa è accaduto

Per fronteggiare la situazione nelle prime ore del mattino si è tenuta una riunione straordinaria alla quale hanno partecipato, oltre al direttore generale Ciro Verdoliva, il direttore sanitario Franco Paradiso, il bed manager, il direttore del dipartimento Dea, il vertice del dipartimento del Pronto soccorso e dell’Osservazione breve, il responsabile della Medicina d’urgenza, il dirigente delle professioni sanitarie e i primari sia dell’area di emergenza che dell’area delle medicine, giunti personalmente nei reparti per coordinare quanto di loro competenza.

Dopo una ricognizione dei posti letto disponibili entro le successive 6-8 ore, e dell’effettiva copertura dei turni da parte del personale (si registrano anche qui defezioni per malattia), si è proceduto a molte dimissioni e trasferimenti. «Tutto questo – dice il manager in una nota – ha consentito di liberare un importante numero di posti letto, che, alle ore 17 (di ieri ndr), pur non riducendo l’allerta delle prime ore di una complessa giornata, ha comunque consentito di alleggerire la pressione sul pronto soccorso e diminuire il numero di barelle».

Situazione difficile

Ma la situazione resta critica e pesante: i pazienti ricoverati in Osservazione breve superano la media di 70 con almeno una quarantina di barelle. Altre 14 sono presenti in Medicina d’urgenza, alcune anche in Utic e Ortopedia. «Grazie ai provvedimenti messi in campo è stato anche possibile integrare gli operatori sanitari che, assenti proprio per l’influenza – sottolinea ancora Verdoliva – avrebbero reso impossibile coprire i turni con un numero adeguato di personale. Si evidenzia l’altissima percentuale di pazienti dimessi subito dal Pronto soccorso con valori che superano il 60 per cento degli accessi. Tali pazienti, da definire inappropriati e di competenza della medicina del territorio, generano l’affollamento ovvero il congestionamento». Un discorso, quello del manager, che non fa una piega ma che almeno per la Medicina d’urgenza, dove permangono un elevato numero di pazienti in barella, deve fare i conti con malati bisognosi di cure intensive che non possono essere trasferiti in reparti a minore intensità di cure.

Restano peraltro pieni i 22 posti di Rianimazione, la Terapia intensiva fegato e i posti per le cure post operatorie ad elevato impegno terapeutico. Ricettività ridotta a zero anche per la rianimazione del Cotugno dove continuano ad essere presenti 8 pazienti con meningiti ed encefaliti batteriche e virali per la cui cura occorrono molti giorni di ricovero a fronte di personale ridotto all’osso e della necessità di liberare alcune degenze difficilmente collocabili in altri ospedali in ragione della contagiosità di molte patologie.

Non va meglio al Santobono, dove nel fine settimana è stata superata la soglia psicologica di 100 ricoveri e sono state sospese alcune attività ordinarie per fare posto ai piccoli pazienti. Allargata pure la ricettività dell’Osservazione breve mentre all’Annunziata la guardia medica pediatrica continua ad essere investita da centinaia di richieste per di visite. Bambini con febbre, bronchiti, diarrea e vomito che quasi sempre sono trattate senza bisogno di ricovero ma che per almeno una decina di casi hanno avuto necessità di trasferimento al Santobono o sono stati ricoverati in barella nell’unico reparto di Pediatria dell’ospedale di Forcella.

Affollamenti, ambulanze del 118 bloccate nei pronto soccorso degli ospedali della Asl Napoli 1 per ore, personale in difficoltà al Loreto Mare, al San Giovanni Bosco e al Vecchio Pellegrini, a Villa Betania e Fatebenefratelli. Per decongestionare gli ospedali cittadini sono stati messi a disposizione alcuni posti di medicina e chirurgia degli ospedali Incurabili e dell’Ascalesi. Nella Asl metropolitana la situazione peggiore si è registrata all’ospedale San Paolo con la completa saturazione dei posti letto in tutti i reparti.

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