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Polizza vita: rischi e vantaggi

La polizza vita è un’assicurazione che sta prendendo sempre più piede tra gli italiani negli ultimi anni. Uno dei motivi principali per cui la polizza vita viene scelta in misura maggiore rispetto al passato è l’incertezza che regna sovrana intorno ad altre tipologie di investimento, un tempo remunerative mentre oggi no. Un esempio su tutti è il rendimento dei conti deposito offerti dagli istituti bancari, praticamente azzerati rispetto ai precedenti anni. Un discorso analogo può essere fatto per gli strumenti finanziari offerti dalla Borsa, da cui oggi è preferibile tenersi alla larga a causa dell’alta volatilità, conseguenza diretta degli attacchi esterni subiti dall’Italia nell’ultimo periodo contro i propri titoli di Stato. Su questo pesa inevitabilmente il valore dello spread, il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, costantemente intorno ai 300 punti basi. Da qui l’esigenza di trovare un’alternativa efficace per la propria sicurezza economica nel medio-lungo periodo, esemplificata dalla polizza vita. A seguire i rischi e i vantaggi legati all’adesione di questo strumento assicurativo.

Cos’è la polizza vita e come funziona

La polizza vita è uno strumento assicurativo con cui la persona che stipula il contratto va ad accumulare una somma di denaro (attraverso il versamento di un premio annuale o unico) da destinare in caso di morte prematura ai propri cari. Perché la compagnia assicurativa liquidi la cifra pattuita (comprensiva degli interessi) ai beneficiari designati al momento della stipula del contratto, devono necessariamente verificarsi le condizioni previste dai termini contrattuali accettati da tutte le parti in causa (contraente, assicurato, beneficiario e compagnia assicurativa). Come detto, il versamento del premio da parte del contraente può avvenire a cadenza annuale o in un’unica soluzione. Nel primo caso si parla di premio ricorrente, nel secondo caso invece di premio unico. Sta al contraente decidere quale tipologia di premio tra le due scegliere, sulla base delle proprie possibilità economiche. Riveste un’importanza fondamentale l’attenta lettura di ciascuna clausola contenuta all’interno del contratto. Infatti, tra i rischi più ricorrenti al momento della sottoscrizione di una polizza vita è inclusa la mancata liquidazione da parte della compagnia assicuratrice della somma di denaro maturata al momento della morte del contraente. Il suggerimento è di valutare attentamente le condizioni contrattuali offerte dall’assicurazione e di recarsi all’incontro con la compagnia insieme a una persona di fiducia che possa offrire un aiuto concreto.

Quanti tipi di polizze vita esistono?

In totale, come conferma questo sito sulle assicurazioni, esistono tre tipologie di polizze vita: caso morte (la più comune), caso vita e mista. La polizza vita caso morte prevede la liquidazione del capitale una volta sopraggiunta la morte del contraente. A sua volta, questa tipologia di polizza prevede due ulteriori forme, temporanea o vita intera. Per la prima, è previsto il versamento al beneficiario se l’assicurato muore mentre la polizza è in corso. Qualora si scelga la seconda versione (a vita intera), il pagamento scatta in automatico indipendentemente da quando si verifica l’evento luttuoso. Diversamente dalla polizza caso morte, la polizza caso vita prevede la liquidazione del capitale se alla scadenza del contratto il contraente è in vita. Come è facile intuire, si tratta più di una specie di pensione integrativa che assicurazione sulla vita. Infine, oltre alle polizze caso morte e caso vita, vi è la polizza vita mista. Si tratta di un’assicurazione che prevede alla scadenza del contratto la liquidazione del capitale al beneficiario riconosciuto dal contratto sia se il contraente è in vita sia in caso di morte.

Quanto costa una polizza vita

Il costo di una polizza vita è legato a diversi fattori, fra cui l’età, le condizioni fisiche e lo stile di vita seguito. Più il profilo del contraente viene giudicato a rischio dalla compagnia assicuratrice, maggiore sarà il premio ricorrente o unico richiesto. Ad esempio, a parità di età, un fumatore è chiamato a versare annualmente o in un’unica soluzione un premio maggiore anche fino al 30 per cento rispetto a un coetaneo che non fuma. Infine, la polizza vita non può essere stipulata da tutti, essendo esclusa ad anziani, malati terminali e tossicodipendenti.

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