Cronaca

Pompei, condannati i due tombaroli: “Hanno saccheggiato la villa del carro”

I due imputati dovranno risarcire in sede civile il Parco Archeologico di Pompei per i danni arrecati con il saccheggio

Saccheggiarono la villa del carro di Pompei con alcuni scavi abusivi. Condannati due tombaroli, Giuseppe e Raffaele Izzo, dal tribunale di Torre Annunziata che ha disposto con la sentenza di primo grado emessa ieri, rispettivamente a tre anni e mezzo e a tre anni di reclusione.

Pompei: condannati due tombaroli

Secondo il giudice sono loro i responsabili del saccheggio di Civita Giuliana, all’esterno delle mura dell’antica Pompei, dove da tre anni è iniziata una campagna di scavi che sta regalando scoperte uniche. Assistiti dagli avvocati Francesco Matrone e Maria Formisano, ieri i due Izzo hanno provato a spiegare le proprie ragioni.

Dal cellaio sotto casa Izzo poteva accedere chiunque e scavare i tunnel, nonostante ci fosse il catenaccio” è stata la tesi difensiva, con i due legali che hanno provato a far crollare il castello accusatorio puntando anche sulla mancanza di “proroghe di indagini per gli altri reati contestati, ad eccezione della ricettazione, per la quale il pm ha chiesto l’assoluzione“.

La condanna

Danneggiamento del patrimonio archeologico, scavo clandestino, impossessamento illecito di beni culturali e violazione dei sigilli sono i reati per i quali il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli lo scorso luglio aveva chiesto la condanna di Giuseppe e Raffaele Izzo, ritenuti dagli inquirenti “due tombaroli recidivi che non hanno mai mostrato segni di ravvedimento“. Eppure, secondo la difesa degli imputati, con il traffico di beni archeologici “si diventa ricchi, invece uno degli imputati è addirittura ammesso al gratuito patrocinio“.

La sentenza

Secondo il giudice, però, i due imputati dovranno risarcire in sede civile il Parco Archeologico di Pompei per i danni arrecati con il saccheggio, stimati dall’ex direttore Massimo Osanna in circa due milioni di euro. Nel corso delle indagini, interi affreschi strappati dalle pareti sono stati recuperati nel laboratorio di un restauratore, pronti per essere rivenduti sul mercato nero insieme a oggetti e cimeli trafugati da quella immensa e straordinaria villa romana, visitata dai tombaroli con oltre 70 metri di cunicoli clandestini. 

Fonte: Il Mattino

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